“Puff Daddy, nuovo giorno, nuove accuse e scandalo. Dal suo arresto lo scorso 16 settembre, il rapper, a tutti noto come Sean Combs, P Diddy o semplicemente Diddy, è stato al centro delle notizie mondiali. Il sistema di abusi e violenze, accusato di avere perpetrato ai suoi festini, ha fatto molto parlare, tra ipotesi non confermate e anche il coinvolgimento in alcune morti celebri, come quella di Michael Jackson e Tupac.
Le notizie sul caso Puff Daddy si rincorrono quotidianamente, mentre si allunga sempre più la lista delle celebrità che avrebbero partecipato ai dalle famigerati festini, soprannominati White Parties. Ecco cosa sappiamo finora.
In particolare, le accuse contro Puff Daddy hanno preso una piega politica. Si tratta di un tema molto caldo negli Stati Uniti, dove si avvicina sempre più il giorno delle elezioni presidenziali. Diddy è comparso con vari politici americani. Molti account di estrema destra repubblicana hanno iniziato a diffondere delle immagini di Diddy con Kamala Harris, ma in realtà si trattava di fotomontaggi. Il caso viene un po' cavalcato dai repubblicani che vogliono associare quel mondo di Hollywood che tradizionalmente vota i democratici e rappresentarlo come sporco, perché per la proprietà transitiva trasmettono i democratici come sporchi un mese dalle elezioni.
Le accuse nei confronti di Puff Daddy erano noti già da mesi, da quando lo scorso marzo la polizia di Los Angeles aveva fatto irruzione nella sua villa arrestando alcuni collaboratori del rapper e acquisendo del materiale video e audio trovato all'interno dell'abitazione, oltre a circa 1000 bottiglie di olio per bambini e lubrificanti.
Si arriva allo scoppio di scandalosi. Il 2 ottobre, l'avvocato texano Tony Buzbee ha annunciato di rappresentare ben 120 persone che accusano Sean “Diddy” Combs e soci di abusi sessuali, avvenuti nel corso di due decenni. Le nuove denunce presentate contro di lui sono di gravità senza precedenti, secondo uno degli avvocati dei querelanti Andrew Van Arsdale, e provengono da uomini e donne che, all'epoca degli abusi, avevano un'età compresa tra i 9 e i 38 anni. Le accuse includono violenze sessuali, stupri, abusi facilitati dall'uso di sostanze, oltre alla diffusione di video compromettenti e abusi su minori.
Un altro aspetto rilevante è il fatto che la maggior parte delle vittime, circa il 62%, è di origine afroamericana, e proviene da oltre 25 Stati degli USA. Tra i querelanti, 25 erano minori al momento degli incidenti, che risalgono addirittura al 1991. Inoltre, le denunce potrebbero crescere ulteriormente: si parla di circa 3.000 persone potenzialmente interessate a unirsi alla causa.
In attesa degli sviluppi ufficiali sul processo, la madre del rapper ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alle accuse mosse contro suo figlio. Janice Smalls Combs, l'83enne madre di Sean “Diddy” Combs, è intervenuta con una dichiarazione affidata a Rolling Stone US, definendo la narrazione accusatoria “una menzogna”. “Non sono qui per trarre mio figlio come l'uomo perfetto, perché non lo è, ha commesso degli errori in passato, come tutti noi”, ha affermato.
Però, non è solo l'accusa di abusi sessuali a colpire Puff Daddy. Jamie Foxx, attore di Hollywood, ha rivendicato di aver accusato Diddy di averlo avvelenato durante la registrazione di uno spettacolo teatrale. Tuttavia, le testimonianze sembrano contrastare. Dei testimoni oculari che hanno assistito alle registrazioni affermano che l'attore si sia scagliato apertamente contro Diddy, accusandolo proprio di averlo avvelenato e affermando che lo Fbi lo avrebbe chiamato successivamente. Ma un'altra persona che avrebbe assistito alla registrazione nega che Jamie Foxx avrebbe accusato Diddy di essere responsabile del suo ricovero in ospedale. “Diddy non era il responsabile. Se lo fosse, sarei morto”, avrebbe affermato l'attore. Nonostante la notizia abbia rapidamente fatto il giro del web e dei giornali, le testimonianze sembrano troppo incoerenti per essere prese come vere.”