qaani sciolti – da teheran provano a smentire la notizia dell’epurazione del capo dei pasdaran…
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qaani sciolti – da teheran provano a smentire la notizia dell’epurazione del capo dei pasdaran…

Riscrittura dell’articolo “Qaani smentiti – Da Teheran provano a smentire la notizia dell’epurazione del capo dei Pasdaran, Esmail Qaani, sospettato di essere un agente del Mossad. Se l’ipotesi fosse confermata, sarebbe l’infiltrazione israeliana di più alto livello dentro gli apparati di sicurezza iraniani mai conosciuta – I precedenti: nel 2018 un’unità del Mossad rubò 55 mila documenti sul programma nucleare in una sola notte, poi ci sono le uccisioni di Haniyeh e Nasrallah…”

Estratto dell’articolo di Ga.Col. per “la Repubblica”

Esmail Qaani, il capo della forza Quds, la potente unità dei Pasdaran iraniani che si occupa delle operazioni all’estero, è diventato oggetto di voci sulla sua sorte. È morto, è ferito, è in Libano, no è in Iran: e se invece fosse una spia, se lo fossero i suoi?

Di certo c’è che Qaani non appare in pubblico dal giorno in cui gli israeliani hanno seppellito il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, con 82 tonnellate di bombe a Beirut. Era il 27 settembre, pochi giorni prima delle esplosioni di pagina e walkie talkie in tutto il Libano avevano mostrato con chiarezza il livello di infiltrazione di Israele dentro la struttura di Hezbollah, fino al vertice.

Qaani era volato a Beirut per coordinare con i libanesi la risposta all’invasione israeliana. Quando una settimana fa le Idf hanno bombardato il quartier generale dell’intelligence di Hezbollah a Dahieh, per uccidere il probabile successore di Nasrallah, Safieddine, diversi media sostenevano che Qaani fosse con lui.

Ma lo scorso martedì è stato Iraj Masjedi, vice comandante della forza Quds, a smentire la morte o il ferimento del suo superiore, seguito da una precisazione insolita: fonti militari israeliane hanno voluto far sapere che il comandante non era l’obiettivo dell’attacco a Beirut.

Qaani non si è visto nemmeno durante la preghiera del venerdì e la cerimonia in ricordo di Nasrallah celebrata da Khamenei a Teheran una settimana fa, e quel giorno c’era tutto lo stato maggiore delle forze armate iraniane. Adesso si scopre che è sorvegliato speciale.

Lo scrive il quotidiano Middle East Eye, base a Londra, soldi dal Qatar, che ha contattato una decina di fonti tra l’Iraq e l’Iran: Qaani è vivo ma è stato interrogato all’interno del grande repulisti voluto da Khamenei per scovare spie e traditori. Secondo Skynews Arabia, avrebbe persino avuto un malore, un infarto, durante le indagini. Nel mirino c’è il capo del suo ufficio, sarebbe lui il punto di contatto col nemico, dice l’emittente.

L’agenzia di stampa Tasnim, legata ai Pasdaran, ha smentito la notizia derubricandola come “ridicola” e anzi i media governativi dicono che Qaani verrà premiato da Khamenei, prossimamente. Se confermata, si tratterebbe dell’infiltrazione israeliana di più alto livello dentro gli apparati di sicurezza iraniani mai conosciuta.

Una storia che viene da lontano e annovera episodi da film come quando nel 2018 un’unità del Mossad rubò 55 mila documenti sul programma nucleare in una sola notte, a Teheran. L’ex presidente iraniano, il populista Ahmadinejad, ha raccontato di aver provato a creare un’unità dei servizi per “contrastare il Mossad”, ma poi “abbiamo scoperto che il capo e altri 20 erano agenti del Mossad”.

L’omicidio di Haniyeh a Teheran, in una residenza governativa, l’esplosione dei pager e l’uccisione di Nasrallah hanno segnato però un punto di non ritorno: Hezbollah si è scoperto casa di vetro e in Iran è partita la grande caccia ai sospetti. Si controllano i telefoni e i conti bancari di funzionari e comandanti Pasdaran e governativi, vengono scandagliati i viaggi fuori dal Paese soprattutto di chi aveva rapporti stretti con il Libano. E si interrogano i vertici, per capire fin dove è arrivata la mano di Israele.

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