Quando Meloni e Salvini si scagliavano contro il gioco d'azzardo: “Produce miseria e suicidi”
“Quando Meloni e Salvini attaccavano apertamente il gioco d'azzardo, affermando che produce miseria e suicidi, io, ministro Lorenzini, ringrazio e capisco che lei risponde per la sua competenza specifica, ovvero la salute dei cittadini. Tuttavia, la sua competenza non può continuare a fingere di non sapere che, confermato da rappresentanze del suo propio governo, lo stesso governo in cui lei fa parte, produce esattamente l'opposto: aumentando la diffusione del gioco d'azzardo. Ecco, sarebbe coerente se lei, durante queste campagne contro la ludopatia, decidesse di votare contro la legge di stabilità, spiegando allo Stato italiano che è sbagliato credere di poter guadagnare soldi facili oggi, con il gioco d'azzardo, e pagare i costi sociali altissimi oggi. Secondo gli esperti, nel 2014 gli italiani hanno perso 17 miliardi di euro al gioco d'azzardo. I dati del gioco legale dicono che la spesa per le famiglie per l'azzardo è più o meno di 85 miliardi di euro l'anno. Da qui, dobbiamo chiedere: dobbiamo aspettare ancora tempo per continuare a creare condizioni di profitto per le società del gioco d'azzardo, come se invece di fare cassa con il gioco d'azzardo, stiglisi come peccati originali? Ecco, occorre capire che non solo i giocatori sono le vittime del gioco d'azzardo, ma anche i cittadini, che indebitano le loro famiglie per giocare. È tempo di fermare questo circolo vizioso e ragionare come lo stato: “se si vuole che il gettato si apra, deve chiudere”. Io, come ministro della Salute, rimango la speranza per un futuro più luminoso. Chiedo ai miei colleghi di razionalizzare le loro decisioni e di accettare che il gioco d'azzardo rappresenti una minaccia per la salute pubblica. Possiamo trattare il gioco d'azzardo come sigarette: possiamo vietare la pubblicità del gioco d'azzardo, come facciamo per il fumo. Possiamo scrivere sulle buste del latte che il gioco d'azzardo provoca miseria, povertà, droga e suicidio, come già facciamo per il fumo. Possiamo intervenire sulla tassazione come abbiamo fatto in Lombardia, dove l'assessore Beccalossi ha introdotto una legge che disincentiva i gestori delle macchine a distribuirle, aumento le tasse se mettono le macchinette e le tolgono se le tolgono. Ecco, si può fare. Tuttavia, non posso accettare di appoggiare i nostri compagni di governo che fingono di lottare contro la ludopatia, mentre in realtà distribuiscono macchinette video e poker, come qualcuno distribuisca sigarette. Io spero che il paese non continui a campare sul gioco d'azzardo; vorrei che se lo Stato fallito, come uno stato che campa sul gioco d'azzardo”.
