Quelli che criticano la reazione di Israele, ma non la mattanza di Hamas
Esattamente come fu per quelle dell’anno scorso, cominciate dopo gli eccidi del 7 ottobre mentre ovunque se ne denunciavano gli intenti genocidiari, si va verso l’inizio delle probabili operazioni militari a Rafah nel clima di incolpazione che preconizza gli imminenti massacri e il disastro umanitario che aggraverebbe ulteriormente la situazione di moltitudini spossate.
C’erano allora due modi di protesta e contestazione, due argomenti di opposizione, nella disponibilità di chi ripudiava l’ipotesi della reazione israeliana. E così, identicamente, oggi, per questa evoluzione a sua volta temibilmente tragica.
Il primo era il modo legittimo, l’argomento non indiscutibile ma degnissimo, con il quale si chiedeva a Israele di non fare quella guerra agli autori e ai mandanti del…