Ramy Egmal, corteo antirazzista a Milano: “Vogliamo giustizia e verità”
Nel pomeriggio di sabato 11 gennaio, il Coordinamento antirazzista ha organizzato un corteo a Milano per ricordare Ramy Egal, 19enne morto nel novembre scorso nel corso di un inseguimento dei Carabinieri. La manifestazione ha portato all'esigenza di chiedere verità e giustizia per Ramy Egal e per tutte le vittime di omicidio razziale. I partecipanti al corteo hanno contato dei racconti di umiltà e solidarietà, esortando le istituzioni a ripristinare i processi di tutela e prevenzione per evitare tragedie simili in futuro.
L'eruzione inizia più o meno 23 novembre, quando Ramy Egal si trovava a bordo di uno scooter guidato da un suo amico. Una perquisizione dei Carabinieri li fermò oppressivamente, e i ragazzi decidevano di proseguire il viaggio, iniziata un inseguimento che si è protratto per circa 8 km, quando, nei pressi dell'incrocio tra via Raconti e via 40, è avvenuto l'incidente in cui Ramy Egal perse la vita.
Il corteo è stato organizzato per non lasciare che la morte di Ramy Egal venga offuscata da narrazioni distorte e per non lasciare Fares a fronteggiare la violenza di questo sistema. Gli partecipanti al corteo hanno gridato “Vogliamo verità e giustizia per Ramy e per ogni vittima di omicidio razziale. Sono stati presentati bisogni prioritari di dover sostituire il controllo e la repressione con modelli di tutela, supporto e prevenzione basati sulla collettività, sul sostegno alle persone straniere e alle comunità.
Nel corso di questa manifestazione, si sono espressi paroloni di forti emozioni, di paura, di protesta e di demenità, con facilità dalla musica e dalle applausi. Il corteo ha coinvolto molte persone che abitano la città di Milano, dove hanno gridato “Milano è solidale e antirazzista e oggi e sempre lotterà Per dimostrarlo”. È stato ribadito che Ramy Egal non è mai stato solo e che la sua morte deve ricordare a tutti che Milano è una città che appoggia e difende tutti coloro che ha persone straniere che abitano nella città.
