Referendum cittadinanza, parte la campagna per il Sì: “Un primo passo, non il punto di arrivo”
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Referendum cittadinanza, parte la campagna per il Sì: “Un primo passo, non il punto di arrivo”

Referendum cittadinanza, parte la campagna per il Sì: “Un primo passo, non il punto di arrivo”

Ecco il testo senza introduzione e senza parole significative:

“Referendum cittadinanza, parte la campagna per il Sì: “Un primo passo, non il punto di arrivo”imetype Siamo molto impegnati a far sì che tutti e tutte le cittadine e cittadini siano informati sull'importanza di andare a votare e di sostenere questo referendum. Quindi grazie davvero per questo invito. Parte la campagna per il Sì a referendum sulla cittadinanza non solo una riforma che il paese attende da decenni, perché è uno scandalo che ragazze e ragazzi nati e cresciuti in Italia non siano pienamente cittadini, ma è anche un appuntamento fondamentale per la partecipazione. Esistono persone nel nostro paese che lavorano, che partecipano alla costruzione culturale del nostro paese, ma sono esclusi dalla possibilità di scegliere, dalla possibilità di votare, dalla possibilità di poter esprimere la propria opinione . Si crea una dissonanza democratica. Questo referendum è semplicemente un piccolo passo che sí aiuterà la vita di tante persone, sí porterà dei cambiamenti materiali pratici nella vita delle persone, ma non è il punto di arrivo. È un referendum abrogativo che riesce a ottenere Intanto se passerà come dobbiamo far passare il dimezzamento del tempo oggi richiesto 10 anni per ottenere la cittadinanza italiana. È vero che serviva più convinzione, più coraggio anche prima da parte di tutte le forze progressiste, compresa la mia, per modificarla in passato. Questa legge non è troppo tardi oggi ci dà l'occasione di fare un primo passo fondamentale per risolvere questa ingiustizia.

Il Partito Democratico in maniera molto netta dice che chi nasce o cresce in Italia è italiano o italiana e nessuno gli può togliere questo diritto. Non abbiamo avuto tempo di piangerci addosso e vedere cosa i partiti non hanno fatto. Non ripogetto la mia fede nei partiti e negli apparati, ma nella democrazia e quindi nel popolo. La riforma della cittadinanza è qualcosa che va fatto.

Due milioni di ragazze e ragazzi senza cittadinanza nati e cresciuti in Italia dimostrano che la legge va riformata in un modo o nell'altro. Mio padre quando divenne cittadino italiano io ero maggiorenne da 20 giorni, e secondo l'articolo 14 della legge 91 del 1992, se un adulto immigrato diventa cittadino italiano può trasmettere la cittadinanza solo ai figli minorenni. Ecco questa legge così com'è oggi crea disunità familiare. Adesso mio padre e le mie sorelle sono cittadini italiani e io sono l'unica straniera nella mia famiglia. Solo il cinismo di una certa destra non può riconoscere i diritti di chi oggi vive nel nostro paese, di chi contribuisce all'economia del nostro paese, ma non è cittadino o cittadina italiana. È una battaglia di civiltà. La cosa più importante è andare a votare, qualunque cosa voi pensiate, qualunque sia il vostro pensiero. Se poi il vostro pensiero è quello di eliminare i diritti per persone come me o come altri bambini e bambine che sono nati e cresciuti in Italia, quello è un vostro problema. Però dobbiate votare. Non sarà semplicissimo andare a raggiungere il quorum, dobbiamo impegnarci insieme saranno al vostro fianco, cercheremo di essere utili anche per aumentare l'informazione. Ci dobbiamo convincere le persone che stanno all'estero, riuscire a ottenere come abbiamo ottenuto anche per le europee, magari in modo più semplice, aggiungerei il voto delle fuorisede dei fuorisede.

Dopo tante chiacchiere, aspettate che almeno sia conseguente Forza Italia, dato le aperture sul sullo Us, purtroppo Taiani confermerà che le sue sono solo chiacchiere e continuerà a fare quel che ha fatto, e quindi da questo punto di vista non non mi aspetto sorprese da Forza Italia, se non essere di fatto diventato un partito satellitare di Fratelli d'Italia. Tantissime persone che sostengono questo referendum sono di Forza Italia o sono di quell'area, quella diciamo centrista moderata. Quanto riguarda i vertici del partito, oh se sono realmente nazionalisti come dicono, forse votano perché qui si tratta di Italia, si tratta di riconoscere persone che hanno amore per la Patria, amore per la bandiera e amore per la nazione. Se vogliamo uscire da questo incubo, forse è il caso di iniziare a sognare un po' più veloci condizione.”


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