Registro terapie per disforia di genere minori criticato: ” Lasciare che parlino i medici”
Christian Leonardo Cristalli, attivista responsabile nazionale di Politiche Trans di Arcigay, critica fortemente l’idea di creare un registro per le terapie sulla disforia di genere nei minori e l’approvazione obbligatoria da parte di un comitato etico. Secondo lui, questo approccio potrebbe creare ulteriori ostacoli per i giovani che richiedono cure per il loro benessere psicologico.
Cristalli afferma che già 12 enti e società scientifiche hanno espresso la loro opinione sull’importanza dei farmaci, come la triptorelina, per proteggere il benessere psicologico dei giovani e prevenire episodi di depressione, ideazioni suicide e autolesionismo. Egli sostiene che il processo di valutazione e approvazione dovrebbe essere semplice e basato sull’esperienza dei medici, senza ulteriori ostacoli burocratici.
Inoltre, Cristalli si chiede quale sia il timore che giustifichi la creazione di un comitato etico per valutare le terapie per la disforia di genere nei minori. Secondo lui, questo approccio è “vergognoso” e si concentra troppo sulla “certificazione” della condizione transgender, che invece è un percorso di salute e benessere che richiede un approccio personalizzato e non può essere ridotto a una semplice valutazione.
In sintesi, Cristalli chiede di “lasciare che parlino i medici” e di ridurre i toni della discussione, concentrandosi invece sulla creazione di percorsi di salute e benessere per i giovani che ne hanno bisogno.
