Riarmo, Europa, Ucraina e Trump. Conte a risponde alla stampa estera
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Riarmo, Europa, Ucraina e Trump. Conte a risponde alla stampa estera

Riarmo, Europa, Ucraina e Trump. Conte a risponde alla stampa estera

Ecco la ri النسrita del tuo testo in italiano, senza introduzione:

“Riarmo, Europa, Ucraina e Trump. Conte risponde alla stampa estera, iniziamo Buongiorno, dovete il benvenuto qui alla stampa estera, Presidente , due volte presidente del Consiglio dal 1º giugno 2018 al 13 febbraio 2021 e presidente del MoVimento 5 Stelle dal 6 agosto 2021.

Iniziamo subito con le domande lei ha programmato questa conferenza per lo scorso martedì, tuttavia ha valutato la priorità di raggiungere Strasburgo per protestare contro il piano di riarmo dell'Unione Europea di Ursula von der Leyen. Come è andato?

Innanzitutto e grazie per essere qui oggi per questa vostra partecipazione. Sì, mi scuso preliminarmente, perché ho dovuto chiedere di differire oggi questo incontro, poi insieme agli altri parlamentari del mio gruppo del mio Movimento 5 Stelle, abbiamo deciso di essere presenti a Strasburgo martedì scorso per manifestare la nostra contrarietà all'azione di questo piano di riarmo che sta conducendo, presentato da Ursula von der Leyen e votato dal Consiglio Europeo riteniamo che come è stato formulato, non si ha la risposta giusta alle sfide attuali che chiamano a grande responsabilità l'Unione Europea e le ragioni sono varie, ma in primo luogo la ragione è che non c'è neppure un abbozzo, un cenno di difesa comune.

Questo piano è costruito semplicemente su una maggiore spesa, in pratica si offre la possibilità a ciascun stato europeo di poter incrementare il proprio arsenale militare, ma in ordine sparso. E certo non può essere questo la strada per rispondere al bisogno di sicurezza e di difesa dell'Unione Europea in questo momento. Ritengo che così facendo l'Unione Europea aggravasse solo il deficit di leadership che purtroppo sta mostrando negli ultimi anni.

Secondo me, l'Unione Europea non investe l'1% del PIL per potenziare il tessuto produttivo e industriale, ma semplicemente spendere in armi, cercando di convincere l'opinione pubblica europea che sia il modo per rispondere alle sfide attuali che ci sono da tutti i punti di vista.

E concludendo, è stata una decisione giusta, che ci ha visto manifestare in modo chiaro e forte la nostra contrarietà. Tuttavia, come sapete, la stragrande maggioranza del loro Parlamento si è dichiarata in favore di una risoluzione che, di fatto, questo piano di riarmo gli dà un bollino politico.

Aggiungo che è davvero censurabile la maniera con cui si è proceduto e si completa. Come sapete, Ursula von der Leyen ha dichiarato di non voler portare in approvazione al Parlamento Europeo invocando l'applicazione dell'articolo 122 del testo sul funzionamento dell'Unione Europea, che parla di una situazione economica in cui c'è difficoltà di approvvigionamento di alcune forniture, in particolare per quanto riguarda l'energia, ma qui stiamo parlando di un piano di riarmo e non c'entra nulla con quella fattispecie. Si bypassa un voto del Parlamento Europeo, come pure non vi sfuggito che qui in Italia, in particolare, Meloni ha approvato al Consiglio Europeo questo piano di riarmo, senza venire da tanto che manca in Parlamento italiano. Questa è la nostra democrazia, di cui ci vantiamo.

L'Italia si può permettere in questo momento storico questa spesa militare? Evidentemente no, è una follia, perché secondo le prime previsioni, l'Italia sarebbe svincolata dal patto di stabilità e sarebbe autorizzata a spendere sino a 30-35 miliardi in armamenti. Tenete conto che noi paghiamo l'energia tanto per fare un esempio, tre volte, anche quattro volte, rispetto alla Spagna, che è nostra concorrente, nostra vicina. Abbiamo 23 mesi di crollo della produzione industriale, due mesi consecutivi su base annuale, stiamo crollando la produzione industriale.

Abbiamo raggiunto l'anno scorso, uno incremento di 0,7 del PIL, attenzione, con i soldi del PNRR “Next Generation EU”, questo governo, immaginate Senza quei soldi, che cosa? In che situazioni ha precipitato l'Italia? Io sono molto critico, ma soprattutto perché non critico tanto misura che è stato adottato dal governo che non ha funzionato, critico la totale inerzia e passività di questo governo che non ha introdotto. Eppure sono tre leggi di bilancio, sono vicini tre anni che sta governando e non c'è nessuna tentativa, nessuna strategia industriale per rilanciare la competitività del sistema Italia.

Era consiglioli sbaglio. Le spese sono aumentate, se oggi fossi al posto della Meloni, come farebbe? Sì, sono aumentate. Come faccio a descrivere come i pacifisti che vorrebbero girare con i fiori in mano, quando governano il paese. Non è stato così affatto, sono stato Presidente del Consiglio del MoVimento 5 Stelle, mi sono assunto la responsabilità di governo, durante i due governi, abbiamo aumentato le spese nell'arco di 3 anni, 2 miliardi, proprio un poco meno di 1 miliardo all'anno.

Diciamo che siamo arrivati all'1,4% del PIL, ancora molto distanti dal 2%… c'è una tassa sugli extra profitti delle banche, poi si è piegata e si è inchinata, pensi che meglio di me l'ha fatto Draghi, Draghi, una tassa pur minima. L'ha introdotto e parliamo di un banchiere, lei. Addirittura non è riuscito neppure in questa minima tassa adesso abbiamo il caro bollette, il caro energia, le industrie di settore stanno accumulando profitti enormi, anche lì, niente Nessuna capacità di intervenire per operare quella minima ridistribuzione tra poche imprese che stanno adesso le industrie delle armi, poche imprese che cumulano tantissimi profitti e la stragrande maggioranza della popolazione, invece, che rimane in difficoltà.

C'è un obiettivo comune, anche per distrarre l'attenzione dei cittadini, stanno facendo credere che il problema in Italia siano i giudici e quindi stanno facendo la guerra Santa all'ordine giudiziario, altro che stato di diritto, altro che rispetto dell'Indipendenza dei vari poteri, in questo caso il potere giudiziario rispetto al potere politico. Stiamo ritornando ai vecchi tempi in Italia, quando c'era la casta, la casta dei politici che erano al di sopra della legge, dove la magistratura non può indagare, perché se io ho ricevuto il voto che poi non è che in Italia tu voti il premier e non hanno avuto neppure la maggioranza del paese alle elezioni politiche del 2022, però adesso governano loro e quindi non si dimettono ministri indagati con serie accuse non si dimettono sottosegretari condannati in primo grado di fronte alle più gravi accuse, algli episodi più infamanti rimangono lì e si difendono l'un con l'altro e nel momento stesso in cui devono distrarre l'attenzione dicano che in questo momento i giudici qualsiasi iniziativa dei giudici che possa riguardare un politico è un'iniziativa fatta per ragioni strumentali. Quindi, mi è difficile fare una previsione, sono messi molto male.

Io credo che gli italiani si stiano rendendo conto di come la loro propaganda nasconda un cumulo di bugie e di falsità.

Salve, buongiorno, sono corrispondente di Central news agency di Taiwan, vorrei seguire la domanda sulla Cina con questo accordo commerciale tra Europa e stati uniti e lei ha detto che Europa dovrebbe girare un po' sulla Cina e dialogare più con la Cina, ma mi sembra che Europa abbia preso una posizione un po' diversa come capo diplomatico ha detto che con questa guerra commerciale sarà la Cina che lidarà e anche ha detto che la Cina sta beneficiando con questa guerra e quindi non ha ragione questa opinione o è la sua volevo chiedere la sua opinione.

Guarda la verità, quando si avvia una guerra commerciale, non si sa mai, è difficile anche per gli esperti non riescono a prevedere in anticipo chi alla fine se ne avvantaggerà di più.

Io credo che fatto Trump stia cercando di migliorare la bilancia commerciale nei vari interscambi, qui non è un fatto che riguarda solo l'Europa, l'abbiamo visto col Canada, col Messico, l'Europa e via discorrendo. Se ci avete fatto caso, il primo dialogo che c'è stato tra delegazione russa e delegazione americana ha subito riavviato ha già aperto prospettive di scambi commerciali e così con la Cina, cioè credo che per Trump sia molto importante riequilibrare le varie bilanci commerciali a livello bilaterale complessivo e soprattutto cercare di offrire più spazio alle imprese americane, più spazio per poter crescere, implementare e legittimamente vuole abbassare le tasse. Insomma, vuole passare alla storia per una maggiore crescita economica e anche un più spazio, diciamo, per abbassare le tasse.

Il problema sono le reazioni che gli altri non stanno a guardare, a partire dall'Europa, dall'Unione Europea che deve rimanere compatta, altrimenti ci sfracellerebbe, quindi nella controreazione in modo duro, compatto e serio.

Per quanto riguarda la Cina, beh è un mercato che da anni sta affrontando una crescita continua, una crescita che peraltro si coniuga anche a un progetto di transizione interna, per esempio, anche sul piano ambientale, state facendo dei passi importanti, un paese che ha un primato sta conquistando dei primati sul piano tecnologico, anche in. Per quanto riguarda i settori nevralgici, per esempio, è chiaro che hanno un vantaggio pazze in questo momento sul piano della produzione e del controllo delle terre rare, state ampliando la Cina sta ampliando il raggio di influenza anche geopolitico in Africa, per esempio è molto presente.

Io dico questo dico comunque che quando io ho sottoscritto l'accordo con sulla via della seta, l'Italia era molto in ritardo, per esempio, per quanto riguarda lo scambio tra Germania e Cina e Francia e Cina Era molto più avanti. Quindi noi abbiamo volevo impostare uno strumento formale, ma l'accordo è molto generico, Eh, non c'era scritto nulla, se non simbolicamente avviava questa possibilità. Ecco ampliava le chance di uno scambio commerciale e si trattava anche di rendere l'Italia più competitiva in quei mercati rispetto a posizioni di supremazia conquistati da Germania e Francia. Io ricordo che la Merkel ogni anno andava in Cina per esempio e per noi quello era stato tutto un mondo trascurato, quindi in questo momento è chiaro, io dico che se questo io credo di no che poi si arriverà insomma a un compromesso. Se questa guerra dei Dazzi dovesse scatenarsi, io credo che l'Europa debba lavorare per diversificare il proprio mercato e soprattutto l'Italia, che ha un mercato dell'export fortissimo e la Cina, sicuramente, offre delle opportunità incredibili, quindi credo ma la Cina, l'India, tantissimi altri contesti, lo stesso mercosur dicevo l'America Latina, e sono queste le realtà su cui ci dovremo muovere per compensare quel che potremmo perdere nello scambio bilaterale con gli Stati Uniti.”


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