Rigettato il ricorso della maestra di Oristano che costringeva i bambini a pregare in classe. Il Tribunale del lavoro: «Giusto sospenderla»
Marisa Francescangeli era diventata l'eroina di Pillon e di Povita Onlus perché usava il suo ruolo da insegnante per costringere gli alunni a recitare preghiere e costruire rosari drante le ore di lezione.
La sua condotta le era costata una sospensione di 20 giorni e una riduzione dello stipendio. Lei si era appellata, ma il tribunale del lavoro le ha dato torto, ritenendo che le attività svolte in classe dalla maestra durante l'anno scolastico 2022-2023, non costituivano “espressione della libertà di insegnamento, bensì una violazione dei suoi doveri di docente di una scuola pubblica statale e dei principi che la scuola stessa deve assicurare e garantire, fra cui quello, fondamentale, di laicità dello Stato, oltre ad avere interferito con il diritto dovere dei genitori…