Rinviata l'udienza in Appello per Alessia Pifferi, la sua legale: “Chiederò una nuova perizia”
Alessia Pifferi, 39enne condannata all'ergastolo per la morte della figlia Diana, 18 mesi, che morì nel luglio 2022 lasciata a casa da sola per sei giorni senza cibo e acqua, non è stata in grado di partecipare alla prima udienza del suo processo d'appello a causa di un'influenza. L'udienza è stata pertanto rinviata al 10 febbraio.
La sua avvocatessa, Alessia Pontenani, ha chiesto una nuova perizia psichiatrica e ha espresso preoccupazioni sulla possibile assimilazione della documentazione presentata dall'accusa. Pifferi ha detto di essere dispiaciuta per non aver potuto partecipare alla prima udienza, ma è determinata a non riconoscere la sua responsabilità nella morte della figlia. Inspirata dall'augurio di una nuova perizia, si è dichiarata intenzionata a voler valutare la documentazione prodotta da un collegio peritale.
Pifferi si è inoltre espressa contro la chiusura delle indagini e si è lamentata della mancanza di pace e di giustizia per la morte della figlia Diana, che oggi avrebbe compiuto 4 anni. Ha rinnovato la sua convinzione che la morte della figlia sia stata causata da una serie di circostanze favorevoli e ha affermato che le sue dichiarazioni di ingaggio NodeType sembrano confermare la sua tesi.
La Pifferi ha anche parlato dell'idea di un piano per far credere che lei abbia un deficit cognitivo e di come ciò potrebbe comportare la chiusura delle indagini e il fallimento del processo. La sua avvocatessa, Alessia Pontenani, ha espresso preoccupazione per il caso e l'ipotetico scenario in cui l'accusa potrebbe chiedere una perizia psichiatrica, temendo che ciò potrebbe ostacolare la condotta del processo.
Infine, Pifferi ha dichiarato di aver ricevuto una proposta di matrimonio e di essere felice di essersi ritagliata una vita con la compagna di cella, sebbene abbia espresso solidarietà per la famiglia della vittima e il suo desiderio di pace e giustizia per la morte della figlia.
