Rinviato sgombero Leoncavallo, l'associazione Mamme Antifasciste: “Lo Stato vuole 3 milioni di euro”
Rinviato al 9 settembre lo sfratto del Leoncavallo, lo storico centro sociale di Milano che occupa gli spazi di una ex cartiera di proprietà della famiglia Cabassi. A settembre sarà la 134esima richiesta di sfratto. Il ministero dell'Interno ha chiesto al Leoncavallo 3 milioni di euro di risarcimento, cifra che a sua volta ha dovuto dare alla società titolare dell'immobile, per il mancato sgombero in tutti gli anni dell'occupazione. A ricevere la richiesta è stata la signora Marina Boer, presidente dell'associazione Mamme antifasciste del Leoncavallo, responsabili dello spazio: “Anche se mi portassero via la casa non vale certo 3 milioni di euro, ma non si può ridurre a una questione tra me e la non esecuzione dello sfratto”. Il Leoncavallo cerca da mesi una nuova casa, individuata in uno spazio del Comune di Milano nel quartiere Porto di Mare. Andrà fatto prima un bando e poi i lavori di messa a norma: “Lanciamo una campagna di raccolta fondi ma non per ripagare il ministero degli Interni ma per bonificare l'eventuale nuova sede”, ha dichiarato il portavoce Daniele Farina.
