rizzo dice viva la gnocca e si becca il predicozzo di gramellini che ciancia di patriarcato
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rizzo dice viva la gnocca e si becca il predicozzo di gramellini che ciancia di patriarcato

L'articolo originale di Massimo Gramellini per il Corriere.it si apre con un'affermazione provocatoria di Marco Rizzo, ex comunista e attuale esponente del movimento sovranista: “Mi piace la gnocca e non mi dovete rompere le balle!” che pronuncia in pubblico. Gramellini descrive la reazione che segue come un aplaudito e applaudendo esercizio di critica al politicamente corretto, dove l'accusa di volgarità viene spacciata come spontaneità o addirittura come verità.

Gramellini sostiene che, invece, le parole di Rizzo non risultino particolarmente coraggiose o rivoluzionarie, e ciò perché quelle frasi sono solo il riconoscimento di una antica cultura patriarcale che considerava la donna come un oggetto di piacere. È proprio questo, suggerisce Gramellini, che non esalta il coraggio del commento di Rizzo. Invece, Gramellini afferma che la sensibilità dominante è ormai cambiata e una donna si è guadagnata il diritto di sentirsi una “gnocca” senza bisogno di ulteriore giustificazione.

Il pezzo viene chiuso da Gramellini con una dedica al lettore che si chiedeva quale fosse la lingua da utilizzare tra quelle di Giuli (politicamente corretta ma oscura) e Rizzo (chiara ma triviale): Gramellini afferma che esiste un'altra via, sempre la lingua italiana. In questo senso, l'articolo cerca di mettere a tema la questione dell'espressione linguistica nel contesto della modernità e della società più ampia.

Ma si tratta di qualcosa di più che la simple questione linguistica, si tratta della società e delle regole che la governano e delle norme morali che ci guidano il comportamento. Non sembra che Gramellini abbia a disposizione una visione realistca della società di oggi, in cui ancora oggi esistono gli stessi sistemi discriminatori e patriarcali che ci ricorda l'articolo del Corriere.it

Se guardiamo la cultura online, in particolare Instagram e , come siamo soliti, possiamo vedere infinite giovani donne che hanno superato i confini che ci separano i nostri genitori. Ad esempio la italiana Alessandro Borghi che azzarda commenti scaglionati contro l'illegalità, senza tuttavia violare norme morali comune. Ma se i limiti che ci spadroneggiano percorrono ancora profonde radici nella cultura attuale, è nostro compito comprendere l'importanza di dare libertà alle donne come essere umani e a donne come essere umane ci siamo sempre cercare di proteggere nella nostra società come patriarcale.

Istituzioni e Stato dovrebbero attuarare misure in tema di discriminazione sul piano della lingua come sulla lingua italiana a rendere la vita per molte donne più felici e più sicuri senza violare norme etiche e morali delle nostre società moderna.

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