Roberto Saviano: “Migranti e petrolio, Italia ricattata dalla mafia libica. Per questo Meloni ha lib
Roberto Saviano, nel suo articolo pubblicato su Fanpage.it, ricostruisce il caso Almastri, il libico ricercato dalla Corte Penale Internazionale, arrestato in Italia e poi rilasciato e riaccompagnato in Libia.
“Quindi l'impegno di Giorgia Meloni sull'immigrazione si riduce a questo: pagare Almasri e la sua mafia, o chi per lui, e perseguitare le navi delle ONG che nel Mediterraneo salvano vite. Niente di troppo diverso da chi l'ha preceduta, dobbiamo dirlo. Ma rendiamoci conto del paradosso: chi salva vite viene perseguito, mentre chi da quelle vite ne ricava danaro, chi fa atti criminali, chi traffica, è invece in accordo con il governo”.
Il giornalista aggiunge un paradosso ulteriore, relativo alle motivazioni addotte il giorno precedente dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi in aula al Senato, sulla repentina liberazione del ricercato libico. Secondo Piantedosi, Almasri sarebbe stato espulso in fretta e furia perché persona molto pericolosa. “Liberare una persona molto pericolosa non è paradossale? Il governo non è stato neanche in grado di prepararsi una risposta credibile. Almasri è stato liberato perché c'è un accordo. Un accordo tra la criminalità organizzata libica che controlla il territorio e il governo italiano”, sostiene Saviano.
Saviano sostiene che Giorgia Meloni non avrebbe dovuto perseguire solo i trafficanti, ma fermare anche le organizzazioni che si occupano del traffico. “Tutte bugie, con le organizzazioni dei trafficanti ci si fanno affari e accordi, la questione centrale resta sempre il petrolio e il controllo del flusso dei migranti. Il governo italiano si è dimostrato un alleato della criminalità organizzata libica”.
L'articolo ricostruisce anche le attività di Almasri, accusato di essere un torturatore e responsabile di crimini di guerra, che viene arrestato in Italia e subito rilasciato con un aereo italiano pagato dai contribuenti. Il giornalista sostiene che il governo italiano è alleato della criminalità organizzata libica e che questo caso è solo un esempio di come l'Italia si sia assoggettata alla Libia e alla mafia libica per gestire il traffico di migranti e il petrolio.
“Siamo stati in grado di rendere i nostri governanti ricattabili da signori della guerra da criminali, proprio loro che aprono e chiudono i rubinetti dei flussi migratori che controllano le partenze in un sistema di corruzione e violenza. Il servizio che forniscono è a chi paga di più, se paga di più l'Italia, i migranti partiranno. Se non paga, saranno fermati”, conclude Saviano.
