Roccella annuncia il reato di femminicidio e ammette: “Interventi precedenti hanno funzionato poco”
Ecco la redazione del testo in italiano senza introduzione:
“Roccella annuncia il reato di femminicidio e ammette: ‘Interventi precedenti hanno funzionato poco'. Abbiamo fatto un primo intervento legislativo che aveva degli elementi anche molto innovativi come l'arresto in flagranza differita e abbiamo cercato di intervenire proprio sulle misure cautelari. I femminicidi sono diminuiti solo in misura molto lieve e quindi abbiamo ritenuto fosse il caso di intervenire nuovamente. Lo abbiamo fatto. Innanzitutto, per la prima volta, stiamo circoscrivendo la specificità del reato di femminicidio. Introducendo un reato autonomo di femminicidio, vi leggo il testo: ‘Chiunque cagiona la morte di una donna quando il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o per reprimere l'esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o comunque espressione della sua personalità è punito con l'ergastolo fuori dai casi di cui al primo periodo, si applica l'articolo 575.' Quindi, il femminicidio in questo modo diventa un reato autonomo e questo conferma la specificità della situazione del femminicidio,cioè della sua differenza rispetto all'omicidio, non come una maggiore gravità dal punto di vista etico, ma proprio perché ha una diversità che è testimoniata anche dal numero di femminicidi, cioè un'asimmetria assolutamente evidente fra le uccisioni di donne da parte di uomini rispetto a quelle di uomini da parte di donne, che sono numeri irrisori, quasi inesistenti. E questa asimmetria numerica è lo specchio di una simmetria molto più profonda, molto radicata nella storia umana, cioè la simmetria di potere fra uomo e donna, la simmetria nelle relazioni private fra uomo e donna, la simmetria nei confronti della libertà femminile, del riconoscimento e del rispetto della libertà delle donne, della libertà di dire No, della libertà di andarsene, della libertà di cambiare i propri sentimenti di avere mutazioni nei propri sentimenti e quindi anche nella propria volontà.
Il punto fondamentale è che il femminicidio è una parola che usiamo abitualmente e che c'è per esempio nella titolazione della commissione bicamerale contro il femminicidio, c'è la possiamo leggere nelle sentenze. Ma fino ad ora non era mai entrata nel codice. Quindi è veramente una novità dirompente. Noi pensiamo che sia una novità importante anche dal punto di vista non solo strettamente giuridico, ma proprio dal punto di vista più ampio della cultura. Abbiamo sempre detto che la lotta contro i femminicidi, contro la violenza nei confronti delle donne, deve essere una lotta anche sul piano della cultura, diffusa del modo di concepire le relazioni uomo-donna. E pensiamo che questo sia anche un riconoscimento dal punto di vista proprio del tentativo di produrre un mutamento culturale anche attraverso questa titolazione appunto introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime. Ci sono altre cose importanti nel testo, ne dico almeno una: l'obbligatorietà della formazione per i magistrati, cosa che abbiamo iniziato a proporre nell'altra legge, ma che con questa legge diventa molto significativa. E poi altre misure che vorrei far illustrare al ministro Nordio, molto più bravo di me, su queste cose. E fra l'altro, vorrei dire che è un provvedimento a cui abbiamo contribuito tutti, e su cui anche in consiglio de' ministri siamo intervenuti tutti, e eravamo tutti molto soddisfatti di aver prodotto appunto questa novità”.
