Roma, Babilonia
Questo articolo è pubblicato sul numero 24-25 di Vanity Fair in edicola fino al 18 giugno 2024.Per lo sprovveduto lombardo che arrivi per la prima volta a Roma, la trappola è sempre la stessa: la luce, gli spazi enormi, lo sfascio, la vegetazione che fece innamorare Goethe e tanti altri prima e dopo di lui. A quel punto è già fregato, Roma si è già impossessata di lui anche se lo scenario quotidiano che gli si offrirà sarà molto più spesso quello di Roma, il film di Federico Fellini del 1972 in cui una parte centrale è un colossale ingorgo, piuttosto che la placida ammirazione di rovine romane. «Roma è una città morta e rinata talmente tante volte, dove nessuno fa caso se anche voi siete vivi o morti. Quale posto migliore per aspettare di vedere se tutto finisce, oppure…