Roma, battaglia per salvare il Pratone di Torre Spaccata dal cemento: “Unica arma contro il caldo”
A Roma, il Pratone di Torre Spaccata è al centro di una battaglia per salvarlo dal cemento. Quest'area verde, che si estende per circa 58 ari tra via di Torre Spaccata e via Palmiro Togliatti, è proprietà per la maggior parte di Cassa Depositi e Prestiti e rischia di essere destinata a nuove costruzioni, con la previsione di realizzare 650.000 m³ di cemento per usi commerciali, residenziali e flessibili.
Il comitato per il Pratone di Torre Spaccata, nato circa 4 anni fa, si oppone a questo progetto e chiede che l'area diventi un parco unico, unito al Parco di Centocelle, per tutelare il suo valore ambientale, storico e archeologico. L'area è infatti un “unicum” e un “continuum” storico, con presenze di civiltà romana e preistorica, e si estende per una superficie equivalente a sette volte il Circo Massimo.
Il problema degli incendi che periodicamente devastano parti del parco è solo uno degli aspetti della questione. Il comitato sostiene che ogni volta che si brucia un pezzo di quel parco, si nega il futuro dell'area come spazio verde pubblico accessibile a tutti.
La biodiversità del Pratone è notevole, con circa 80 specie animali catalogate, tra cui il falco pellegrino e la lucertola luscengola, un animale semipreistorico raro e protetto. L'area è anche importante per la sua funzione di “riserva di ossigeno” per la città, specialmente in una zona periferica soffocata dall'inquinamento e dalla calura urbana.
Il comitato chiede che l'amministrazione comunale ripensi le politiche sugli spazi verdi e non si limiti a trovare soluzioni tampone, come ad esempio evitare gli incendi, ma piuttosto si concentri sulla cura e sulla salvaguardia dell'area. La creazione di un corridoio ecologico che unisca il Pratone al Parco di Centocelle potrebbe costituire un'importante riserva di ossigeno per la città, specialmente se consideriamo che le due aree insieme coprono circa 200 ari.
In conclusione, il Pratone di Torre Spaccata rappresenta un'oasi di verde in una zona periferica di Roma, con un enorme valore ambientale, storico e archeologico. È fondamentale che l'amministrazione comunale si impegni a salvaguardare questo spazio verde, creando un parco unico e unito al Parco di Centocelle, per il bene della città e dei suoi abitanti.
