Il Dagoreport si svolge a Montecitorio, in un clima di politica e retroscena spifferati con la solita perfidia. L'argomento in discussione è il libro di Dario Franceschini, “Aqua e Tera”, un romanzo ambientato durante la Grande Guerra. Tuttavia, l'attenzione si concentra più sulla figura di Elly Schlein, la segretaria del Pd, che si immagina come Giorgia Meloni, con un partito simile a Fratelli d'Italia.
Secondo la voce anonima di un deputato, Elly ha, con metodo, fatto fuori politicamente tutti i capi del Nazareno, incluso Enrico Letta. L'obiettivo è creare un partito simile a Fratelli d'Italia, con lei al comando. La strategia è quella di eliminare i contendenti, come Andrea Orlando, e di condizionare gli altri, come Michela Di Biase e Nardella.
Il piano è già in atto. La candidatura di Nicola Zingaretti, Matteo Ricci, Antonio Decaro, Stefano Bonaccini e altri notabili al Parlamento europeo è la mossa chiave per creare un nuovo equilibrio di potere. Il resto del Pd è costretto a seguire il partito di Elly.
La presentazione del libro di Dario Franceschini è un'occasione per gli ospiti di prendere appunti mentali e chiedersi: “Sì, ma a che ora bisogna stare da Dario?”. La risposta è che non ci si può entrare nella sala, ma ci vuole un bel gin tonic.
In questo clima, il Pd sembra essere in disordine. Sanguina a tempo pieno, ma il potere è con Elly. La figura di Goffredo Bettini è citata più volte, come uno dei pochi che ancora si lascia martellare da passioni politiche primordiali. L'ordine è: continuare a ignorarlo.
La situazione sembra essere critica per il Pd. Sembra che non ci sia nessuno che si ribelli, tranne Claudio Mancini e un gruppetto di lealtà gentiloniana. Il futuro del partito sembra essere nelle mani di Elly.
La presentazione del libro di Dario Franceschini è solo un'occasione per gli ospiti di socializzare e chiacchierare di politica. La vera battaglia è al Parlamento europeo, dove Elly sta creando un nuovo equilibrio di potere.