Rosy Bindi, Sparita: Cosa Fa Adesso!
Rosy Bindi, l'ex deputata del Partito Democratico, è un personaggio politico italiano che è stato attiva nel panorama politico italiano per diversi decenni. Nata nel 1952, Bindi si è laureata in Scienze Politiche presso l'Università La Sapienza di Roma e ha iniziato la sua carriera politica giovanissima, diventando assistente del professor Vittorio Bachelet, vittima di un tragico attentato delle Brigate Rosse.
Nonostante il difficile episodio, Bindi ha proseguito il suo impegno politico e sociale, diventando vicepresidente Nazionale dell'Azione Cattolica e successivamente essere eletta al Parlamento Europeo per la Democrazia Cristiana. In seguito, ha contribuito alla nascita dell'Ulivo e ha debuttato in Parlamento nel 1994.
Durante la sua lunga carriera politica, Bindi ha ricoperto diversi ruoli chiave, tra cui ministro della sanità nel governo Prodi, dove ha lavorato alla riforma del Titolo Quinto della Costituzione, e ministro delle politiche per la famiglia nel Prodi 2. Inoltre, è stata una delle fondatrici del Partito Democratico e ha ricoperto il ruolo di presidente della commissione antimafia dal 2013.
Dopo quasi 30 anni in Parlamento, Bindi ha scelto di non ricandidarsi nel 2018, chiudendo una fase intensa della sua carriera politica. La fine della carriera parlamentare non ha segnato la sua uscita dalla vita pubblica. Inoltre, è presidente onoraria dell'associazione Salute diritti fondamentali, che si occupa della salute pubblica, e fa parte del comitato scientifico di la via libera, rivista dedicata a temi come corruzione, ambiente e migrazioni.
Dal 2021 è anche docente alla Pontificia Università Antonianum, dove si occupa di formazione e ricerca su legalità e contrasto alle mafie. Negli ultimi anni, Bindi ha espresso critiche verso il Partito Democratico, decidendo di non rinnovare la tessera e non riconoscersi più come membro del partito.
Rosy Bindi rappresenta un esempio di impegno politico e sociale, che non si è mai allontanato dal mondo pubblico, anche se non più come membro del Parlamento. La sua esperienza politica è stata segnata da diversi importanti eventi, dalla tragica perdita del suo mentore Vittorio Bachelet all'esperienza come ministro e membro del Partito Democratico. La sua scelta di non riconoscersi più al partito riflette la sua delusione per l'evoluzione del partito e la sua visione sul futuro della politica italiana.