Salario minimo, il discorso accorato di Conte in Aula: “Siete come lo sceriffo di Nottingham”
Il presidente del Consiglio, Conte, ha pronunciato un discorso accorato in Aula sulla questione del salario minimo legale. Ha accusato il governo di agire come lo sceriffo di Nottingham, tassando i pannolini e introdurre tasse, ma non riuscendo a tassare gli extraprofitti delle banche, imprese e industrie belliche.
Conte ha ricordato che più di 3 milioni di lavoratori sono sottopagati e che il governo non è riuscito a convincere i membri dell'opposizione, tra cui Meloni, Taiani, Salvini e Lupi, a introdurre un salario minimo legale. Ha accusato il governo di non rispettare la Costituzione, che stabilisce il diritto ad avere un lavoro congruamente retribuito.
Il presidente del Consiglio ha anche citato un esempio concreto di come la disuguaglianza si viva in Italia. Ha raccontato di una giovane donna con un master in diritto che è stata offerta un lavoro con un salario di €65 lordi, contro gli 11 euro netti che lei chiedeva. Ha criticato il fatto che alcune persone, come il premier Meloni, guadagnino enormi somme di denaro, mentre altri, come la babysitter di sua figlia, debbano lavorare per poco più di €9 l'ora.
Conte ha anche accusato il governo di non aiutare i giovani a mettere su famiglia e di favorire gli amici di potere. Ha ricordato che 4 su 10 lavoratori guadagnano meno di €9 l'ora e che devono fare i conti con la difficoltà di affrontare le spese quotidiane.
Il presidente del Consiglio ha concluso il suo discorso chiedendo perché il governo non faccia nulla per aiutare i lavoratori sottopagati e chiedendo ai membri dell'opposizione di non dimenticare i diritti delle nuove generazioni. Ha annunciato che il Movimento 5 Stelle non si arrenderà mai e che continuerà a lottare per il salario minimo legale.