salvini: c’è qualche giudice che pensa di essere in un centro sociale più che in un tribunale
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salvini: c’è qualche giudice che pensa di essere in un centro sociale più che in un tribunale

I 12 migranti portati in Albania tre giorni fa ripartiti per l'Italia

Un'avventura durata solo pochi giorni per i 12 migranti che, nel quadro del progetto di “delocalizzazione” dei richiedenti asilo imposto dal Governo, sono stati portati in Albania appena tre giorni fa. La loro storia si è chiusa oggi, sabato 19 ottobre, con il rientro in Italia, a seguito della sentenza del Tribunale di che non ha convalidato il trattenimento che avevano ricevuto nel centro di permanenza di Gjader.

La decisione del Tribunale, seppur lungamente attesa, è venuta a novembre un test di verifica per il progetto di “delocalizzazione” dei richiedenti asilo, un'idea nata nel panorama europeo per ridurre i flussi migratori e rimettere le paesi del Mediterraneo al centro dell'attenzione. In questo contesto, l'Albania è stata scelta come paese di destinazione per alcuni richiedenti asilo, in virtù della sua posizione geografica e della sua collaborazione con l'Unione Europea.

I 12 migranti, originari di paesi come Georgia, Afghanistan e Siria, sono stati portati in Albania appena tre giorni fa, il 16 ottobre, come parte di questo progetto. Tuttavia, la loro permanenza nel paese è stata corta, a causa della sentenza del Tribunale di che ha stabilito che la loro restrizione era illegittima. Gli uomini, guardati come “tecnicamente rientrati”, erano al centro di Gjader, un centro di permanenza ubicato presso la città di Tirana.

La vicenda ha suscitato non poche polemiche, in Italia e all'estero, con alcuni sostenitori affermando che il progetto di “delocalizzazione” violava i diritti umani dei richiedenti asilo, mentre altri sostenevano che era necessario proteggere la Sicurezza nazionale. Il Governo italiano, in questo contesto, ha fatto proprio il progetto di “delocalizzazione”, sostenendo che esso avrebbe ridotto l'afflusso di richiedenti asilo in Italia e aiutato a ridistribuire il carico in Europa.

Nonostante la sentenza del Tribunale di Roma, il progetto di “delocalizzazione” non ha ricevuto ancora il via libera dalle autorità europee, che stanno ancora esaminando la sua validità. La vicenda, tuttavia, ha sollevato interrogativi sulla gestione dei migranti e sulla gestione dei flussi migratori in Europa, facendoci riflettere sulla difficile nostalgia di proteggere i diritti umani e quelli della sicurezza in un contesto complesso come questo.

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