Salvini: “Paragon? Preoccupante regolamento di conti nei servizi”
Matteo Salvini, ministro dell'Interno, ha espresso preoccupazione e richieste di chiarezza sul caso di Paragon, società israeliana accusata di aver venduto software per monitorare conversazioni ai servizi segreti italiani. Salvini ha dichiarato: “Potrebbe essere stata l'occasione per fare un po' un punto di chiarezza sulla società israeliana, che sostiene di avere un contratto con il governo italiano, mentre il governo italiano afferma di non avere alcun tipo di collaborazione con essa”.
Il ministro ha chiesto di chiarire il punto, sostenendo che i soggetti intercettati rispondono a un profilo specifico su un tema ben definito, ossia l'immigrazione. Salvini ha affermato di non conoscere la società in questione e di non aver mai avuto a che fare con essa, quindi non può esprimere un giudizio sulla sua attendibilità.
Inoltre, ha espresso sorpresa e perplessità per la denuncia di una collaborazione tra la società israeliana e i servizi segreti italiani. Ha dichiarato di essere rimasto stupito dal fatto che tale collaborazione non sia stata chiarita in precedenza e che i servizi segreti sembrano essersi attaccati l'un l'altro anziché difendere gli interessi nazionali.
Salvini ha anche fatto riferimento a un recente articolo che accusava alcuni attori americani di essere stati pagati per recarsi in Ucraina per sostenere il presidente Volodymyr Zelens'kyi, nonostante non abbia espresso una posizione chiara sul fatto. Ha sostenuto che è importante chiarire queste questioni e non permettere che i servizi segreti svolgano “regolamenti di conti” anziché proteggere la stabilità, la sicurezza e la democrazia del paese.
Il ministro ha concluso la sua dichiarazione chiedendo ai rappresentanti israeliani di chiarire il punto sulla società Paragon e sulla sua eventuale collaborazione con i servizi segreti italiani. Ha anche espresso speranza che la società possa fornire chiarimenti in merito e ha affermato di non avere altre informazioni in merito al caso.
