Salvini striglia i giovani leghisti dopo i cori contro Tajani: “Non possiamo giocare. È un amico”
Ecco il riassunto del discorso di Matteo Salvini:
“Non posso giocare con quelli che si sono dedicati a scherzi ingiusti. La maggior parte delle volte, non sto scherzando, sono quelli che stanno più in alto, ma ora sono fuori dalla mia porta. Antonio Tajani è un amico e un alleato, è stato un ministro alleato, non si tratta di uno dei soliti nemici che devo affrontare in Parlamento. Siamo alleati politici, e non ho alcuna intenzione di comportarmi in modo aggressivo nei confronti di un amico e alleato.
Mi rivolgo ai giovani: non posso permettermi di giocare mentre alcuni dei nostri hanno lavorato duramente per arrivare fin qui da diverse regioni del paese. Sono arrivati da Bergamo, da Milano, dal Piemonte, dal Veneto, dal Friuli e dalla Puglia, e sono disposti a lavorare con noi per cambiare l'Italia. È un orgoglio vedere questi ragazzi di 15, 20 anni disposti a lavorare per il nostro Paese.
Se qualcuno non ha capito ciò che stiamo facendo, semplicemente non stiamo giocando. Non stiamo facendo un'uscita divertente, non siamo qui per faticare. Se arriveranno i primi ministri, i segretari dei principali partiti, se arriveranno delegazioni dei giovani da tutto il mondo, come è successo con la delegazione degli studenti ungheresi, non stiamo qui per giocare. È un evento storico, e noi stiamo lavorando per cambiarε il futuro del nostro paese.
E a quei che sostengono che non siamo primitivi, ma ragazzacci, posso dir loro che ci siamo appena divertiti… è un po' triste, ma è il giusto. È normale che non abbiano capito. Abbiamo sempre detto di voler cambiare il mondo, e adesso che abbiamo l'occasione, non siamo qui per scherzare. Abbiamo troppi compiti importanti da svolgere, e non ci arresteremo mai.”