Salvini su Netanyahu dimentica che il suo lavoro è al servizio e non al di sopra dell'Italia
Parlo ergo sum. Ma cogito no, proprio no.
Buona parte dei commenti all'ultima, inappropriata, dichiarazione di Salvini in merito alla condanna di Netanyahu per crimini contro l'umanità sottolinea proprio questi due principi: la necessità di parlare sempre (“Ma almeno stavolta non poteva chiudere quel forno?”, Giulia) e la difficoltà a pensare prima di farlo (“Grazie per farci sentire anche oggi più intelligenti”, Tommaso).
In realtà io credo che più che un “cogito no” sia un “cogito ni”; che dietro quel bisogno di parlare sempre un pensiero, un pensierino, ci sia.
Come gli influencer, costretti a postare di continuo per non soccombere all'algoritmo – anche contenuti trash, anche fatti loro, non fa differenza -, Salvini sa che ogni giorno deve spararne…