Sangiuliano svariate ore dai pm 'Boccia mi turbava psicologicamente'
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Sangiuliano svariate ore dai pm 'Boccia mi turbava psicologicamente'

Sangiuliano svariate ore dai pm 'Boccia mi turbava psicologicamente'

L'ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano si è recato in prosedia alla Procura di per spiegare ciò che ha definite una “escalation” di pressioni e imposizioni che hanno sfociato in uno stato di ansia e gravità psicologico. Sangiuliano sostiene di aver conosciuto Maria Rosaria Boccia nel mese di maggio di quest'anno e il rapporto si è sviluppato rapidamente ma in modo negativo, con Boccia che ha iniziato a inviargli continuamente messaggi e chiamate, comportandosi in modo poco opportuno e minatorio. L'ex ministro racconta di come sia stato costretto a subire una graduale escalation di pressione psicologica dalle comunicazioni di Boccia, che ha superato i limiti in quanto ha iniziato a minacciare anche la sua moglie, fino a quando non aveva raggiunto “stati di panico”. Sangiuliano ricorda di aver fornito alla Procura numerosi documenti, come messaggi e post sui profili di Boccia, che comprendevano anche fotomontaggi che ritraevano l'ex ministro al Ministero della cultura.

L'ex ministro ha anche parlato di una gravidanza falsamente simulata da parte di Boccia, per cui ha chiamato in causa la cogenza morale e civile. Sangiuliano sostiene di avere reagito in anticipo alle minacce di Boccia che l'aveva insultato e minacciata per telefono e per inviati messaggi scritti. Lui, inoltre, rivela di aver ricambiato le minacce con messaggi ironici e umoristi ma non ha mai corretto Boccia né l'ha spacciata per una persona maldicente.

Oggi, l'accusa di Boccia verso Sangiuliano include reati come aggressione, minacce e lesioni gravi, ma l'ex ministro sostiene di esser stato vittima di una campagna per l'umiliazione e la minaccia . Sangiuliano è stato rimosso dalle sue responsabilità e indagato per peculato e rivelazione di Segreto d'ufficio. L'Autorità giudiziaria procederà da adesso in poi grazie alle testimonianze degli inquirenti alla perquisizione domiciliare effettuata da parte dei carabinieri il 21 settembre scorso alla Casa di Pompei nella zona di .

Quattro ore di deposizioni gli inquirenti a Gennaro Sangiuliano hanno chiamato in causa l'”autorità giudiziaria” per chiarire ulteriormente la natura delle accuse mosse da Boccia. Nel contempo, l'uomo sostiene di attendere la verità e di non avere alcun problema a collaborare con l'intera procedura. Attualmente, l'intuito è che l'ex ministro potrebbe chiamare in causa eventualmente il reato di stalking.


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