Sanitari in digiuno per Gaza: “Basta uccidere chi porta soccorso”

Sanitari in digiuno per Gaza: “Basta uccidere chi porta soccorso”

Sanitari in digiuno per Gaza: “Basta uccidere chi porta soccorso”

Il 28 agosto, un gruppo di sanitari italiani ha indetto una giornata di digiuno collettivo contro il genocidio a Gaza. L'iniziativa, promossa dalla rete #digiunogaza, da Sanitari per Gaza e dalla campagna BDS “Teva? No grazie”, vede la partecipazione di migliaia di operatori sanitari, medici e infermieri, nonché di oltre 500 ospedali e strutture territoriali.

Gli organizzatori chiedono al Governo italiano di sospendere la fornitura di armi a Israele, di aprire corridoi umanitari e garantire aiuti alimentari e sanitari. I sanitari partecipanti al digiuno affermano di essere stanchi di vedere Israele uccidere civili, ospedali, infermieri, medici e soccorritori, e di non poter più assistere in diretta streaming a ciò che definiscono un genocidio.

Il digiuno è nato spontaneamente in , dove un gruppo di medici e infermieri ha deciso di prendere posizione contro gli attacchi israeliani a Gaza. I partecipanti affermano che l'attacco all'ospedale Nasser, che ha utilizzato la tecnica “double tap strike” per colpire i soccorritori, è stato un esempio di come Israele stia cercando di annientare la popolazione di Gaza.

I sanitari partecipanti al digiuno affermano di voler protestare contro la mancanza di distinzione tra civili, bambini, sanitari e soccorritori, e contro il fatto che non venga fatta distinzione quando si tratta di chi porta aiuto e si trova semplicemente nel luogo dove sta avvenendo il genocidio. La giornata di digiuno è anche un modo per mobilitare le risorse e fare pressione sul Governo italiano affinché prendano posizione contro il genocidio a Gaza.


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