Santanché al contrattacco: “Nelle mie borse non c'è paura. Voi volete combattere la ricchezza”
in ,

Santanché al contrattacco: “Nelle mie borse non c'è paura. Voi volete combattere la ricchezza”

Santanché al contrattacco: “Nelle mie borse non c'è paura. Voi volete combattere la ricchezza”

“Santanché al contrattacco: ‘Nelle mie borse non c'è paura. Voi volete combattere la ricchezza', allora alla luce di quegli stessi 76 ore e mezzo che ho vissuto negli ultimi anni e mezzo, mi sono anche resa conto di alcune parole che ho speso nel mio passato. Forse erano superficiali. Forse erano affrettate. Sì, l'ho fatto, ma non avevo vissuto sulla mia pelle questa sofferenza e non potevo comprenderla. Sì, lo so, adesso si dirà: scuse, avete ragione. Ma guardate che c'è in chi non chiede scusa mai. E io, invece, lo faccio qui, solennemente. Ma guardate che le mie non sono scuse opportunistiche, come voi tra poco direte bene, ma una presa di coscienza mia, di una cosa sola: guardarmi allo specchio e riconoscermi nella persona che sono e che voglio essere. Le mie scuse naturalmente non mi fanno cambiare idea su molti dei miei colleghi dell'opposizione. Guardate, in queste ultime 76 ore, è successo qualcosa che mi ha lasciata basita e ho capito ancora meglio che voi siete voi, gli altri, i miei colleghi, e che dobbiamo avere pazienza. Non è che il ministro abbia lanciato un'offesa a un parlamentare, adesso se la fate andare avanti, capiamo. Non è consentito violare la riservatezza dei membri del parlamento, non è rispettoso per questa aula, non è rispettoso del regolamento. Avrete modo di replicare con le dichiarazioni di voto, non potete impedire al ministro di svolgere il suo intervento come cercate di fare. Prego, presidente, l'ouples destra. Alcune persone hanno riferito. Però, ripeto, dovete avere rispetto, non potete interrompere in questa maniera, non è rispettoso per quest'aula, non è rispettoso del regolamento. Sono pronta a riprendere da qui la mia battaglia contro la povertà e la ricchezza, come sempre. Ecco, ho detto. Sono una donna libera, porto i tacchi da 12 cm, tengo al mio fisico, amo vestirsi bene, ma non solo. Sono anche quella del twig e del Billionaire, che voi tanto criticate, aziende che danno posti di lavoro. Ma il mio numero di telefono, sono la stessa persona che molte volte anche qualcuno di voi ha chiamato. Mi fermo qua, perché anche se voi non lo pensate, io sono una signora què ha una collezione di borse, ma mio padre, che era ottavo figlio di contadini, mi ha insegnato che si ruba solo quel che si nasconde, e io non ho nulla da nascondere. Ecco, sintesi in parole brevi, ma son io la prima, la più lucida a capire che cosa io sono l'emblema di tutto ciò che detestate, lo rappresento plasticamente. Lo vedete adesso in questo momento per la verità. Per un concetto che magari è solo il mio, che voi non volete combattere la povertà, volete combattere la ricchezza. E questo è il vostro tema. Famiglia dei C. Irag garg la richiesta”.


YouTube video

Cosa ne pensi?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0