Santo Romano ucciso a 19 anni, la squadra per cui giocava: “Nessun altro indosserà la sua maglia”
L'odio e la statistica. Il dolore di perseguire la verità. Il martirio della realtà.
Giuseppe Visone, presidente dell'ASD Micri, si presenta di fronte a noi con un cuore martoriato. La sua voce è solenne, carica di rabbia e di disperazione. La sua parola è un lamento, un'invocazione al cielo.
“Il difficile è che qualcun altro la possa indossare, dopo quanto è successo”, dice, rivolto alla maglia del piccolo Santo Romano, ucciso inquietantemente e velocemente, implodendo da un colpo di pistola al cuore.
Quindici anni è passato da quando Santo visse tra noi, ragazzino con sogni e ambizioni. Cinque volte a settimana si recava qui, insieme ai suoi compagni, a giocare la sua partita. La sua vita era improntway ss a una ben定的 routine: lavorava la sera, e poi si recava in palestra, dove si allenava come un Tempo libero. Era un ragazzo umile, serio, più mille la sua età, data la sua maturità inusuale.
“Se avesse avuto anche una minima idea di cosa potesse succedere ieri sera, sarebbe scappato, avrebbe fatto qualcosa di diverso”, lamentava Giuseppe Visone. “Era un ragazzino ferito, anche lui è una conoscenza vostra, un amico, un compagno di squadra, un amico anche fuori dal campo. Era forte, proprio perché era nato insieme ad altri, compagne di squadra da anni, insieme a loro da bambini, insieme a loro da adulti”.
Il presidente dell'ASD Micri pronunciava parole di sfogo, come se volesse scaricarsi il carico del peso delle parole. “Sembra di vivere un brutto sogno, un incubo, ma più passa il tempo e più prendi coscienza che non è un incubo, appartiene a una cruda realtà”.
Il weeks seguiranno. I compagni sceglieranno che cosa fare della maglia, della memoria del piccolo Santo. “La ritireranno, probabilmente, poiché conoscendo il valore di Santo nello spogliatoio, dubito che la indosserà qualcunaltro. L'ha sempre sentita sua di essere parte di questo gruppo, parte di questo percorso”.