SCENA CON DELITTO – LA SCOMPARSA DI EMANUELA ORLANDI

SCENA CON DELITTO – LA SCOMPARSA DI EMANUELA ORLANDI

SCENA CON DELITTO – LA SCOMPARSA DI EMANUELA ORLANDI

Nel caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, una giovane donna italiana che scomparve nel 1983, la grafologa Sara Cordella è stata interrogata dalla commissione parlamentare incaricata di indagare sulla sua scomparsa. La Cordella ha analizzato vari documenti e lettere che erano stati presentati come prove nella cosiddetta “pista londinese”, una teoria secondo la quale Emanuela Orlandi sarebbe stata rapita e portata a Londra.

La Cordella ha affermato che i documenti che ha analizzato sono falsi e che sono stati creati con lo scopo di ingannare le autorità e la famiglia di Emanuela Orlandi. Ha spiegato che i documenti presentano caratteristiche grafiche e linguistiche che non sono coerenti con gli originali e che sono stati creati utilizzando tecniche di falsificazione semplici.

In particolare, la Cordella ha analizzato una lettera inviata nel 1993 al cardinale Ugo Poletti, che era stata presentata come una prova della “pista londinese”. Ha scoperto che la lettera era un falso, creato utilizzando un testo e una firma presi da un altro documento. Ha anche analizzato altre lettere e documenti, tra cui una lista di spese di vitto e alloggio che era stata presentata come una prova della gestione del sequestro di Emanuela Orlandi.

La Cordella ha affermato che la lista di spese è un anonimo, poiché non reca firma, e che non presenta caratteristiche di un documento ufficiale. Ha anche affermato che le altre lettere e documenti che ha analizzato sono falsi, creati con lo scopo di supportare la “pista londinese”.

Il conduttore del programma, Antonio del Greco, ha commentato che la “pista londinese” parte dalle dichiarazioni di Sabrina Minardi, che non erano attendibili, e che i documenti presentati come prove sono stati creati con lo scopo di ingannare le autorità e la famiglia di Emanuela Orlandi. Ha anche affermato che la gestione di un sequestro di persona attraverso una documentazione contabile custodita in una cassaforte è incredibile e che non sarebbe mai avvenuta, specialmente se si tratta di personaggi di un certo livello e di un’istituzione importante come il Vaticano.


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