“Schettino scarcerato? Ergastolo è mio, da 13 anni non tocco l’albero di Natale di mia moglie morta
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“Schettino scarcerato? Ergastolo è mio, da 13 anni non tocco l’albero di Natale di mia moglie morta

“Schettino scarcerato? Ergastolo è mio, da 13 anni non tocco l'albero di Natale di mia moglie morta

Questo albero di Natale è unico, è un vero e proprio monumento familiare. Infatti, è stato montato da mia moglie 13 anni fa, precisamente alla fine del 2011 e all'inizio del 2012. In quel momento, mia moglie stava partendo per una crociera e si era raccomandata di non toccare l'albero quando sarebbe tornata. Ecco, il problema è che mia moglie non è tornata e io non ho avuto il coraggio di smontarlo. Quell'albero è rimasto lì, in piedi, per tutti questi anni, un simbolo della mia incapacità di affrontare la realtà.

Sono passati 13 anni e, sebbene io abbia metabolizzato la situazione, non posso dire di essere del tutto sereno. In realtà, ho dovuto imparare a convivere con quell'albero, a considerarlo una parte della mia vita quotidiana. Ma devo riconoscere che, a volte, il pensiero di mio marito, Francesco Schettino, mi lascia un po' di amarezza in bocca. Come lui, anch'io ho subito una sorta di “ergastolo”, ma non in senso letterale, ovviamente. Ho perso la mia moglie e non ho più avuto la possibilità di riprendere la mia vita come era prima.

Ecco, ma Schettino, come dicevo, ha avuto un'opportunità di uscire dall'ergastolo, di ottenere gli arresti domiciliari. Ecco, questo va bene, può riprendere la sua vita, la sua famiglia, ha una figlia. Io, invece, non so a chi rivolgermi per avere le stesse agevolazioni. Non ho avuto la possibilità di ricominciare, di superare il mio lutto. Ecco, forse questo è il più grande dolore che mi resta, non poter più essere con mia moglie.

Ma tornando a Schettino, credo che il 4 marzo, quando ci sarà la sentenza, lui otterrà gli arresti domiciliari. Ecco, questo va bene, può riprendere la sua vita. Io, invece, non so cosa mi riserverà il futuro. Non so se potrò mai trovare la pace, se potrò mai superare il mio lutto. Ma spero che, in questo tempo, Schettino abbia meditato e si sia reso conto di ciò che è successo quella sera. Spero che abbia capito il peso delle sue azioni e che non si ripeta più.

In ogni caso, non ho intenzione di commentare i benefici che Schettino potrà ottenere. La legge è la legge e va rispettata da tutti. Ma, sinceramente, non posso fare a meno di pensare che la giustizia sia stata severa con me, mentre Schettino ha avuto una sorta di “seconda chance”. Ecco, forse questo è il più grande dolore che mi resta, non poter più essere con mia moglie e non poter più avere la stessa opportunità di riprendere la mia vita.


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