Schlein: “Renzi? Non parlo degli altri. Nelle piazze ci chiedono unità”
Ecco la riaduzione del testo in 800 parole:
“Non parlerò degli altri, in questi giorni ci chiedono unità dalle piazze. E credo che le vittorie ottenute in Umbria e Emilia Romagna siano vittorie di tutti. Ne ho parlato ieri sera a Bologna e poi a Perugia, e lo penso sinceramente, sono un'occasione per tutti di crederci che ci sia un'alternativa e che possiamo costruire un'alternativa a queste destre. È evidente che c'è stato un risultato molto importante del Partito Democratico, che voglio mettere a disposizione di una coalizione che cresce. Non ho mai inteso il rapporto con le altre forze di opposizione come un rapporto competitivo. Lo sottolineo e penso che questo atteggiamento testardamente unitario sia anche quello che i nostri elettori ci riconoscono e ci stia premiando.
Non drammatizzo questi risultati, perché è sempre stato così. Ci sono forze che hanno un forte traino nazionale, un messaggio forte nazionale, e non sempre hanno lo stesso livello di risultato sui territori. Questo è un dato storico che non starei a drammatizzare. Il PD era tendenzialmente il partito più radicato del centrosinistra sui territori.
Continueremo a lavorare per valorizzare anche il fatto che ogni forza in queste coalizioni civiche e politiche ha portato un suo contributo prezioso. Siamo in coalizione, non so se mi spiego, chiaro che… Tra l'altro penso che l'atteggiamento unitario non sia stato solo nostro. Tendenzialmente premi chi naturalmente è più unitario.
Discutere di perimetro non fa bene a nessuno. Certo che continuerò a sostenere che è meglio che ci concentriamo insieme sulle cose che ci uniscono piuttosto che su quelle che ci dividono. Su quelle che ci uniscono quando le facciamo bene funziona. Per esempio, il salario minimo ha costretto Giorgia Meloni a convocar all'11 agosto per buttarla in caciara e cercare di nascondere che stavano affossando quella proposta di legge.
Questo è un esempio di come facciamo insieme delle cose che impattano molto su questa maggioranza. La mia ruolo non è quello di chiamare e dire agli altri che cosa fare, ma quello di mediare, ovvero di provare a far prevalere le ragioni che ci tengono insieme e che sorprendono ci fanno vincere le elezioni.
Il mio ruolo è quello di mediare, di provare a far prevalere le ragioni che ci tengono insieme e che ci fanno vincere le elezioni. E credo che sia un beneficio per tutti, anche per i nostri elettori. Inoltre, ci hanno aiutati anche delle sconfitte amare, come quella dei democratici americani che hanno voluto dire la vittoria di Trump, eppure siamo riusciti a dare entusiasmo e motivare il nostro elettorato.
Siamo stati a Terni quel giorno, con Stefania Proietti, con Vittoria Ferdinandi, la sindaca di Perugia, con Betta Piccolotti del MoVimento 5 Stelle, e con Alessandra Todde, credo che sia stata la risposta migliore a quella delusione stringere insieme e rilanciare in avanti a partire dalle cose che ci uniscono. E credo che possiamo farlo e quando lo facciamo vinciamo. Noi continueremo assolutamente in questa direzione.
Va detto che nel Renzi nel Calenda non hanno eletto neanche uno dei loro candidati se messi nelle liste civiche. Questo che tipo di riflessione le fa fare sugli altri? Io non penso di dover dire cosa gli altri devono fare. Posso solo dire cosa noi facciamo e cosa continueremo a fare. Facciamo ciò che ci chiedono, anche l'altro giorno nelle piazze, quando ci vediamo con gli altri leader e ci gridano unità. Non ci credono, ma forse ci credono unità. Quello che sta facendo questa destra in questi due anni di governo preoccupa molto tante persone e chiede a noi la responsabilità di continuare a lavorare nel segno dell'Unità per cambiare questo governo e ridare una speranza all'Italia”.