Sciopero magistrati a Milano: “Non vogliamo essere complici, riforma intacca lo Stato democratico”
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Sciopero magistrati a Milano: “Non vogliamo essere complici, riforma intacca lo Stato democratico”

Sciopero magistrati a : “Non vogliamo essere complici, riforma intacca lo Stato democratico”

Non vogliamo essere complici, riforma intacca lo Stato democratico. Oggi si svolge uno sciopero di civiltà, che non è una rivendicazione corporativa né uno scudo di categoria, ma un atto di responsabilità civile. Il problema della giustizia riguarda i cittadini, il loro diritto ad un processo equo ed imparziale, non è una competizione agonistica. Il processo è un modo per accertare la verità, il più possibile vicina alla verità reale, ma si fa solo ciò che si può, giustizia. Le regole processuali servono proprio a questo: chiedere a tutti i costi la condanna, altrimenti potrei addirittura essere messa da parte perché non ho chiesto la condanna a tutti i costi. Magari chiedo la condanna ad un innocente, in questo senso, anche le garanzie per i cittadini. La magistratura sciopera perché il silenzio sarebbe complicità di fronte alle riforme della giustizia.

Le vere riforme che della giustizia sono quelle che possono implementare la sua efficienza, con più risorse, più mezzi e più disponibilità, anche per quanto riguarda le carceri. Si tende a dare la colpa dei mali della giustizia ai magistrati, il cui lavoro è esclusivamente quello di applicare rigorosamente la Costituzione, le convenzioni internazionali, le leggi e i regolamenti ministeriali, nell'interesse di tutti i cittadini.

La magistratura è più che mai consapevole che Governo e società civile non possono più essere disgiunti, soprattutto in un Paese che vuole essere realmente un democrazia. È tempo di riforma, non di accusa, ma di lavoro comune per garantire il diritto alla verità, alla giustizia e al rispetto delle libertà fondamentali dei cittadini. La magistratura è urgentemente chiamata a fare il suo dovere, di fronte al Governo, di fronte alla società e di fronte a se stessa. Scienti e operanti di giustizia, come sempre, renderanno conto ai cittadini del loro operato e saranno pronti a comprendere e accogliere le critiche e le proposte di miglioramento, sempre e solo per raggiungere il loro obiettivo finale: la giustizia.


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