Scontro tra Calenda e Costa sul futuro del Terzo Polo, Azione si sposta nel centrosinistra ma niente campo largo
Se Italia Viva deve fare i conti con alcune riflessioni interne sulla leadership di Matteo Renzi, anche Azione non se la passa meglio. Il partito di Carlo Calenda, come d'altronde la lista Stati Uniti d'Europa, non ha superato lo sbarramento alle europee, rimanendo fuori dalle istituzioni di Bruxelles. Dopo ore di silenzio, ieri mattina sono arrivate le dichiarazioni di Calenda, che ha proposto di aprire una fase costituente di Azione e dei soggetti interessati ad allargare la casa dei riformisti e liberali. Sullo sfondo c'è sempre l'obiettivo di costruire un fronte repubblicano, un suo pallino. Ma i malumori della base, e anche di qualche dirigente, comincia a trasparire: il disappunto è indirizzato verso la scelta di non aver voluto convogliare le forze in un'unica lista. Come è…