Sébastien Lecornu, l'ultima carta di Macron
Il presidente francese Emmanuel Macron ha scelto Sébastien Lecornu come nuovo primo ministro, ponendo fine all'ultima crisi politica seguita alla caduta di François Bayrou. Lecornu, ministro della Difesa 39enne, ha la speranza di portare una minima stabilità dopo la caduta di tre governi in 18 mesi, guidati rispettivamente da Gabriel Attal, Michel Barnier e Bayrou.
Lecornu rappresenta una generazione di politici cresciuta tra le macerie dei partiti tradizionali e ha scalato rapidamente le gerarchie della destra gollista prima di unirsi al campo macroniano nel 2017. Il suo percorso politico inizia precocemente: a 19 anni diventa il più giovane assistente parlamentare dell'Assemblea Nazionale, lavorando per il deputato Frank Gilard.
Nonostante l'età, Lecornu porta con sé un'esperienza di governo invidiabile, avendo attraversato tutti i governi Macron dal 2017, passando dalla transizione ecologica alle collettività territoriali, dall'Oltremare fino alla difesa. È stato l'unico ministro, insieme a Rachida Dati, a conservare la carica dopo le elezioni legislative del 2024, dimostrando una capacità di sopravvivenza politica.
La nomina di Lecornu rappresenta una scommessa calcolata dell'Eliseo, data la sua costante presenza nell'esecutivo nonostante la crisi politica. Lecornu potrebbe puntare su legami trasversali con l'Assemblea Nazionale e con i socialisti, requisito fondamentale per evitare che il nuovo esecutivo muoia prima di nascere.
Tuttavia, l'annuncio della sua nomina ha scatenato reazioni negative da tutto l'arco parlamentare. Jean-Luc Mélenchon e Marine Le Pen hanno definito la scelta una triste commedia e un'ultima cartuccia del macronismo bunkerizzato. Entrambi i partiti volevano il ritorno alle urne.
La scelta di puntare su un macroniano della prima ora sembra confermare la volontà dell'Eliseo di non cedere terreno programmatico alle opposizioni. La domanda ora è: quanto durerà Lecornu? Le sue chance di sopravvivenza dipendono da un'equazione matematica spietata, senza i voti o l'astensione di almeno una delle grandi forze di opposizione, anche questo esecutivo è destinato a cadere.
Il nuovo premier eredita un piano di austerità che prevede la soppressione di due giorni festivi, il congelamento della spesa sociale e il blocco degli scaglioni fiscali, misure impopolari che dovrebbero essere vendute a un parlamento ostile e un'opinione pubblica già provata da anni di crisi. Lecornu deve compiere il miracolo di tenere insieme un paese sempre più diviso, con la manovra da approvare entro fine anno e le manifestazioni già annunciate. La sua nomina rappresenta l'ultimo tentativo di Macron di durare fino al 2027, anno delle prossime presidenziali, e salvare il suo posto.
