Secondo Coghe, l'intollerante non dovrebbe sentirsi "subordinato" al rispetto
Non sappiamo perché Jacopo Coghe si creda giudice o perché sia convinto di combattere una partita contro le vittime della sua propaganda, ma di certo sappiamo che pare una sconfitta per l'intelligenza il suo scrivere:
Il tizio citato da Coghe è un noto hater di estrema destra molto attivo nella promozione del degrado etico e morale, motivo per cui il solo fatto che Coghe citi simili personaggi non fa che portare discredito alla sua propaganda. E se volessimo applicare il loro cosiddetto “ragionamento”, nel momento stesso in cui Jacopo Coghe si reputa un uomo e voi lo doveste ritenete qualcosa di più abominevole, sarebbe dunque vostro diritto insultarlo pubblicamente? In fondo, perché mai la vostra percezione dovrebbe subordinarsi alla sua? A detta sua, voi avreste ogni diritto di…