Segregata in cantina, la donna che l'ha salvata: “Tanti sono rimasti a guardare mentre lei urlava”
La storia di una passante anonima che ha osato intervenire in un episodio di violenza domestica, salvando la vita di una donna polacca di 38 anni che era stata segregata in casa dagli abusi del suo partner.
La testa della passante ha riferito di essere arrivata nel barcmp09:30 del 14 aprile 2011, dove aveva notato la donna in questione, tremante e agitata, while discussing with a colleague about her life. Suddenmente, l'uomo responsabile delle violenze è apparso sulla scena, agente forte e minacciando la donna. La passante, spesa dalla难 peasant e determinata a non perdere l'opportunità di intervenire, si è lanciata a protezione della donna, prendendola per i capelli e traendo la ragazza nel bar.
L'uomo ha reagito con violenza, spingendola a terra e minacciando di ucciderla. La passante ha risposto con fermezza, dicendo all'uomo di non essere un uomo e affermando che un uomo non tratta una donna in questo modo. L'uomo le ha risposto con insulti e minacce, accusandola di essere una lesbica e minacciando di ucciderla pure anche a lei.
La passante ha riferito che la polizia non è intervenuta immediatamente, alcuni clienti del bar hanno chiamato le autorità, ma la passante non ha chiamato la polizia, preferendo cercare di allontanare l'uomo violento dal bar.
La donna polacca, scossa dallo shock, ha inizialmente rifiutato di denunciare l'uomo, troppo spaventata da lui, ma la passante l'ha convinta a farlo, affermando che se non si parla, la violenza non avrà fine.
La passante ha concluso la sua storia, esortando tutte le donne vittime di violenza domestica a denunciare gli abusi e a non rimanere in silenzio, affermando che soloeparando le donne non può risolvere nulla e che ogni giorno può essere una donna come la quelli che ha aiutato.
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