Selvaggia Lucarelli contro Fedez: querele per zittirla? Il lato oscuro della libertà di espressione
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Selvaggia Lucarelli contro Fedez: querele per zittirla? Il lato oscuro della libertà di espressione

contro : querele per zittirla? Il lato oscuro della libertà di espressione

Ecco la riscrittura del testo in italiano, con un'aderenza di circa 800 parole:

contro : querele per zittirla? Il lato oscuro della libertà di espressione

La recente intervista di Selvaggia Lucarelli nel podcast Supernova di ha suscitato notevole attenzione mediatica. La giornalista nota per il suo stile diretto e la capacità di affrontare tematiche spesso spinose ha rivelato dettagli inediti sulla sua carriera, le numerose denunce ricevute e le difficoltà legali connesse al suo lavoro di inchiesta e opinione.

In particolare, ha fatto scalpore la rivelazione di essere stata denunciata due volte da Fedez con richieste di risarcimento complessive pari a 200.000 euro, una prima richiesta di 50.000 euro e una seconda di 150.000 euro. Selvaggia Lucarelli ha descritto in modo dettagliato la realtà che molti giornalisti affrontano, soprattutto coloro che si occupano di argomenti controversi o che sfidano potenti.

La stragrande maggioranza delle denunce che mi vengono fatte vengono archiviate, ha spiegato, sottolineando come spesso queste azioni legali non arrivino nemmeno a processo. Tuttavia, non mancano situazioni in cui i procedimenti vengono portati avanti, trasformandosi in una fonte di stress e di ingenti spese legali.

Un aspetto significativo della sua confessione è il ricorso alla procedura del 300/35, che consente di sapere se ci sono procedimenti penali pendenti a proprio carico. Lucarelli ha raccontato che proprio a causa del numero di denunce ricevute è costretta a chiedere al proprio avvocato di verificare regolarmente lo stato delle indagini.

Il retroscena su Fedez è stato uno dei punti più eclatanti dell'intervista. Selvaggia Lucarelli ha spiegato di aver scoperto le due denunce tramite PEC, un canale di comunicazione ufficiale che lei stessa ha ammesso di controllare raramente. Questa scoperta avvenuta quasi per caso ha suscitato in lei non solo stupore ma anche una riflessione più ampia sul sistema legale e sulle dinamiche di potere sottese alle querele.

Le richieste di risarcimento avanzate dal rapper sono state quantificate in 200.000 euro complessivi, una somma che la giornalista ha definito folle e che evidenzia, secondo lei, un problema strutturale del sistema giudiziario. Lucarelli ha dichiarato di non aver mai querelato Fedez nemmeno in risposta a queste azioni legali, preferendo affrontare le controversie attraverso il dibattito pubblico piuttosto che in tribunale.

Il sistema ammalato delle querelle e delle denunce civili è uno dei punti centrali dell'intervista. Selvaggia Lucarelli ha denunciato un sistema malato in cui le querele e le richieste di risarcimento sono spesso utilizzate come strumenti per mettere a tacere le voci scomode o per scoraggiare chi potrebbe esprimere opinioni critiche.

Questo problema riguarda in particolare i giornalisti e gli operatori dell'informazione, che spesso non hanno i mezzi economici per sostenere le spese legali. Lucarelli ha sottolineato come il costo degli avvocati presenti una barriera significativa per molti professionisti, anche se un giornalista ha ragione e viene assolto deve comunque affrontare spese che possono ammontare a diverse migliaia di euro.

In questo contesto, Selvaggia Lucarelli rappresenta una figura emblematica della battaglia per la libertà di espressione. Il suo caso non è isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio in cui le querele vengono talvolta utilizzate come strumenti di intimidazione legale.

Il costo della libertà di espressione

Il caso di Selvaggia Lucarelli solleva interrogativi profondi sullo stato della libertà di espressione in Italia e sulle difficoltà che i giornalisti devono affrontare nel contesto di un sistema legale che in alcuni casi sembra favorire i più potenti.

Le sue parole durante l'intervista a Supernova mettono in luce non solo le individuali che ha affrontato, ma anche le problematiche strutturali di un sistema che non tutela adeguatamente chi cerca di fare informazione in modo indipendente.

Lucarelli ha ribadito più volte che la sua capacità di sostenere queste battaglie è legata al fatto di essere riuscita a costruire una carriera solida e un impero personale. Tuttavia, ha sottolineato che molti altri giornalisti, soprattutto freelance, non hanno le stesse possibilità economiche e quindi rinunciano a denunciare situazioni di abuso o a fare inchieste approfondite.

Questo crea un clima di autocensura che a lungo termine rischia di impoverire il dibattito pubblico e di compromettere la qualità dell'informazione. Inoltre, il caso mette in evidenza la necessità di una riforma del sistema giudiziario per evitare che le querele e le richieste di risarcimento vengano utilizzate come strumenti di pressione.

Una maggiore tutela per i giornalisti e un controllo più rigoroso sull'entità delle richieste di risarcimento potrebbero rappresentare un passo importante verso un sistema più equo e trasparente in un'epoca in cui la libertà di espressione è messa costantemente alla prova.”


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