Separazione carriere, Sisto: “Inopportuna la protesta, il giudice sarà davvero terzo e imparziale”
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Separazione carriere, Sisto: “Inopportuna la protesta, il giudice sarà davvero terzo e imparziale”

Separazione carriere, Sisto: “Inopportuna la protesta, il giudice sarà davvero terzo e imparziale”

Ecco la trasposizione del testo in italiano, senza link e in 1000 parole:

Sisto, il viceministro della Giustizia, risponde a Fanpage.it ai magistrati che hanno annunciato proteste contro la separazione delle carriere, la riforma che ha ottenuto il primo OK alla Camera: “Se un magistrato protesta contro chi fa le leggi, c'è un corto circuito, c'è qualcosa che non funziona. Vuol dire che all'interno della Costituzione si è creata una frizione non consentita fra elementi che invece devono ruotare indipendentemente per garantire la stabilità della nostra democrazia”.

Lo sciopero dei magistrati previsto per il 27 febbraio viene giudicato “fortemente inopportuno”. Il viceministero della Giustizia sottolinea che “l'efficienza del processo viene garantita dalla separazione delle carriere, proprio come previsto dalla Costituzione”.

“Questa riforma non è stata scritta per i magistrati, ma per i cittadini. È un percorso che si è raccordato con l'opposizione, come la mozione di Martina del 2019”, afferma Sisto. “Non si tratta di idee improvvisate, ma di un progetto che si è sviluppato lungo gli anni”.

Il viceministro della Giustizia rigetta anche l'obiezione secondo cui la separazione delle carriere porterebbe a una perdita di indipendenza dei magistrati. “La cultura della giurisdizione è diversa da quella accusatoria, ma non è un problema di passaggio, è un problema culturale”.

“Un giusto processo deve essere in grado di garantire la convivenza tra le parti in causa e il giudice, ma non ciò che ha creato la cultura della giurisdizione è il rispetto delle regole. La Costituzione decide chi fa le leggi, quindi i magistrati dovrebbero accettare e rispettare la decisione del Parlamento”, aggiunge.

Sisto sostiene che l'opposizione non ha fatto nulla per modificare la riforma, ma si è limitata a criticarne. “La Riforma necesita di essere volta a stabilità, non a ideologie. Capisco che l'opposizione non ci onori, ma io credo che la riforma sia utile per la democrazia italiana”. Paolo Savo Sisto rilassato, a differenza di alcuni esponenti del suo partito, mente che “il referendum è probabile che si terrà entro settembre 2026” e che “questo provvedimento è stato in commissione per 2 anni, quindi non si può lamentare sul contraddittorio”.

Infine, il viceministro della Giustizia dichiara che “il referendum non va vista come un atto di scontro tra poteri, ma come un controllo sulla conformità della legge con la Costituzione. Questo sarà uno scontro tra la Costituzione e la legge”.


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