Settimana corta, Carotenuto (M5S) vs Rizzetto (FdI): “Dalla parte sbagliata”. “Non ci sono soldi”
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Settimana corta, Carotenuto (M5S) vs Rizzetto (FdI): “Dalla parte sbagliata”. “Non ci sono soldi”

Settimana corta, Carotenuto (M5S) vs Rizzetto (FdI): “Dalla parte sbagliata”. “Non ci sono soldi”

Ricerciamo una settimana corta, Carotenuto (M5S) contro Rizzetto (FdI): “Non ci sono soldi”, noi chiediamo un'approvazione ufficiale per ridurre l'orario di lavoro, anche nel nostro paese, e loro ci invitano a ritiro. Io credo che dovresti ritirarvi voi, questo provvedimento affronta il tema del Lavoro in modo assolutamente inquietante, crea uno scenario pericoloso togliendo tutele e opportunità per i lavoratori e è solo l'ennesimo provvedimento che va in questa direzione.

Presidente, tu sei di persone che hanno meno diritti del profitto e possono generare meno tutele dei profittatori. Per voi le persone che lavorano sono solo delle rotelle in un ingranaggio e non esseri umani. Il profitto viene sempre prima del lavoratore. Se volessimo rispolverare un linguaggio di un'altra stagione, diremmo che siete costantemente dalla parte dei padroni, ma poi nascondete-vi con degli slogan populisti un Feed al chilo per i social e i Pratoni Verdi. Diciamo che abbiamo visto che sono sempre meno frequentati, anche dai vostri elettori.

Noi ciò che ciò significa che viene prima il lavoratore. Anche perché quando il lavoratore è al centro della visione , delle politiche aziendali, migliora il suo benessere e migliora anche la qualità del suo lavoro. Gli ultimi dati elaborati dall'OIL Italia lo dimostrano. L'Italia subito dopo cresce ad Estonia e il paese dell'area Euro, dove si lavorano più ore alla settimana, ossia 33 ore, in più rispetto alla media, 30, e addirittura 7 ore in più rispetto alla Germania.

L'orario è di 28 ore settimanali, mentre in Lussemburgo, Austria e Francia sono 29. Questo è lo stato dell'arte, dovreste governare. Lo sapete anche voi. Ma d'altra parte, che è un tema importante, in queste ore parlate di nuove modalità, di nuovi contratti con la pubblica amministrazione, sempre meno attrattiva in realtà ci sono già alcuni contratti aziendali nel nostro paese che prevedono un orario lavorativo su 4 giorni settimanali, una prassi limitata, ma che sta prendendo piede, una scelta che ha una logica sociale.

Perché fra lavoro e vita di ogni giorno deve esserci un equilibrio sano e al centro deve stare il benessere della persona. Allarghiamo poi lo sguardo. Ci sono oggi sistemi organizzativi e tecnologici che consentono guadagni di produttività e riduzione della fatica dal lavoro, nonché l'indubbia possibilità di rimodulare gli orari della prestazione di lavoratori e lavoratrici. Questo è il dato che emerge da studi comparati della disciplina sull'orario di lavoro in diversi paesi. Alla base di sperimentazioni e innovazioni legislative che sono state fatte in Spagna, Belgio, Gran Bretagna, Giappone, solo per citarne alcune di queste esperienze.

Il mondo intorno a noi cambia, la dovrebbe avere il coraggio e la visione per anticipare e facilitare tutti i cambiamenti sani, non può e non deve anzi non dovrebbe subirli. Ridurre la settimana lavorativa significa mettere al centro la persona, significa ridurre l'impatto sull'ambiente, significa migliorare la mobilità, significa aumentare la produttività, significa fare un passo avanti verso una società migliore.

Noi ci siamo, abbiamo presentato una proposta di legge che va in questa direzione, abbiamo chiesto al governo cosa ne pensa e ci ha dato una dimostrazione che non guarda dalla parte sbagliata della storia. No, non guardi presidente, solo per suo tramite per rispondere al collega Carotenuto che simpaticamente adesso non so se ho capito bene, dice che dovremmo ritirarci o qualcosa del genere, ma in realtà forse quest'aula o perlomeno una parte di quest'aula non sa che quanto da lui definito nel dispositivo del suo ordine del giorno esiste già.

Il tema dirimente rispetto alla proposta su un ordine del giorno del collega Carotenuto è capire laddove la politica attraverso dei pubblici possa andare o non andare ad incentivare forme di settimana corta. Noi non ci nascondiamo dietro ad un dito, presidente. Quanto dice il collega Carotenuto esiste già oggi, in diverse aziende, sicuramente molto importanti, il cui bilancio può permettere di applicare una settimana corta. Attenzione che attraverso accordi sindacali anche spesso accordi sindacali di secondo livello, è sì celebrata ma con il coinvolgimento dei Lavoratori, ovvero il lavoratore che, ad esempio, per 3, 4, 5 giorni di permesso va fondamentalmente a scambiare queste giornate di permesso per avere una riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, a parità di stipendi.

Se tutto questo è vero ed è vero perché in commissione stessa abbiamo ascoltato delle aziende che applicano in modo virtuoso la settimana corta, l'aspetto di rete è esattamente quello del fondo. Penso sia un po' difficile oggi applicare un fondo rispetto a tutte le aziende che potenzialmente potrebbero usufruire della settimana corta, molto banalmente. Perché avremo le aziende molto importanti che continueranno con la settimana corta, le aziende diciamo medie che potrebbero Paradossalmente e potenzialmente accedere ad un fondo pubblico per l'applicazione della settimana corta, ma l'azienda da 10 o 15 dipendenti che magari non si occupa di servizi non potrà né accedere al fondo né fare la settimana corta. Quindi si creerebbe andando voglio dire nel Solco di questa proposta di questo ordine del giorno a creare non uno ma tre categorie di aziende l'una diversa dall'altra con dell PIL anche molto diverso nei confronti degli occupanti o del Mercato del Lavoro e chiudo dicendo che mi sembra mi sembra che questo sia un ordine del giorno un po' ulteriore rispetto a quello che già stiamo facendo in commissione delle due Luna.

Come i colleghi della Commissione Lavoro sanno, stiamo affrontando il tema della settimana corta prima con almeno tre o quattro proposte, oggi con una proposta unitaria da parte delle opposizioni, perché quello che c'è da dire c'è da dire. Non mi nascondo dietro ad un dito, presidente. Lo stiamo già affrontando in commissione e ritengo che affrontarlo in commissione sia sicuramente molto più incisivo che proporre un ordine del giorno soltanto per il gusto di poterlo proporre e per dire che la maggioranza è cattiva e non applica attraverso l'ordine del giorno la settimana corta.

Sottosegretario, quanto mi riguarda può pure dire di sì ad un ordine del giorno di questo tipo, perché tanto tutti quanti vogliamo dire lo sappiamo che un ordine del giorno è quello che è, è una mera indicazione. Guardo il collega Giachetti, che la scorsa legislatura presiedeva assieme ad altri presidenti e vicepresidenti, e quante volte ci siamo detti che in pancia ad un ordine del giorno si può dire qualsiasi cosa, ma che poi negli effetti nulla avrà a che fare con quelle che sono le normative.


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