Shablo, la voce della strada
Shablo, l'italiano-argentino Pablo Miguel Lombroni Capalbo, è uno dei più importanti produttori musicali della scena italiana, grazie a decenni di lavoro presso i piani alti della scena rap italiana. Assieme ai suoi tre collaboratori, Guè, Joshua e Tormento, ha creato un progetto unico, che unisce la sua visione del mondo con la loro creatività.
Il testo del brano tratta delle realtà urban, della vita stradale e della difficoltà di sopravvivenza. “Sono una street song”, come ammette Shablo, “una canzone che arriva dal luogo in cui la gente vive o muore senza soldi o alternative”. La sua voce e il suo flow sono chiazzati da un'identità unica, frutto del suo approccio alla produzione e alla musica.
La canzone rappresentante un mix di generi e di sistemazioni, coinvolgendo tre generazioni diverse del rap: Tormento, con il gruppo Sottotono, già un punto di riferimento quando Shablo iniziò a fare musica; Guè, suo coetaneo, con cui ha iniziato a fare musica insieme; e Joshua, giovane e appartenente alle nuove leve del genere urban.
“La mia parola è un mix di generi”, spiega Shablo, “non solo rap, ma anche gospel, jazz e musica black”. Il produttore musicale intende coinvolgere l'ascoltatore in un mondo diverso, in cui la musica è un mezzo per esprimere la propria realtà e la propria vita.
“La mia parola” è un inno a una strada in cui la gente lotta per sopravvivere e trovare una via d'uscita. Shablo e i suoi collaboratori hanno portato al Festival di Sanremo un messaggio forte e limpido, fondamentale per l'attuale scenario sociale e musicale italiano. In questo contesto, “La mia parola” diventa un grido di speranza e di reazione contro la mediocrità e la superficialità.
In sintesi, “La mia parola” è una canzone che non fa shopping di contraddizioni, che non fa cultura dei progressi tecnici, ma che invita l'ascoltatore a vedere la realtà e a vivere la propria vita in prima persona. Shablo, con la sua vera voce di produzione, ci invita a vivere la strada senza og svelle, con i suoi soddisi e le sue sfide, e a non smettere di lottare per una vita migliore.