SHOCK IN SAALA OPERATORIA: PAZIENTE SI SVEGLIA DURANTE L'ANESTESIA E SENTE UN DOLORE LANCINANTE
Un incubo medicale: la paziente che si svegliò durante l'anestesia e sentì un dolore lancinante
La vita di Stessy Gustafson, una trentacinquenne del Colorado, è stata rovinata da un incubo medicale. Il 18 settembre 2019, la donna è stata operata per un'ernia al Rose Medical Center di Denver. Durante l'intervento, la paziente è stata paralizzata dai farmaci somministrati per l'anestesia, non riusciva a parlare o muoversi. Ma inaspettatamente, si è svegliata e sentì un dolore lancinante che le sembrava strappasse le interiora. “Non potevo fare nulla, nemmeno urlare”, ha raccontato Stessy.
La paziente ha spiegato che la flebo che avrebbe dovuto somministrarle l'anestetico si era scollegata senza che nessuno se ne accorgesse. Sebbene le fosse stato somministrato altro anestetico per inalazione dopo che aveva mosso la testa, la flebo è stata riattaccata solo 15 minuti più tardi. Stessy non può più pensare a quel giorno senza sentirsi scossa e traumatizzata.
La conseguenza psicologica di quell'episodio è stata devastante. La paziente soffre di disturbo da stress post traumatico, con frequenti flashback. “Quando succede, mi sento come se fossi tornata indietro nel tempo”, ha raccontato Stessy. Il terrore di un futuro intervento chirurgico, incluso il cesareo per un secondo figlio, la tiene in stato di continua ansia.
La donna ha deciso di citare in giudizio l'ospedale e l'anestesista responsabile dell'incidente, chiedendo giustizia per la negligenza che ha provocato. La sua vita è stata rovinata da quel giorno e vuole che si faccia giustizia. “Voglio che le persone sappiano cosa significa essere costretta a vivere con un incubo medico”, ha detto Stessy.
La vicenda ha sollevato dubbi sulla sicurezza dei sistemi di anestesia utilizzati nell'ospedale e sulla formazione degli anestesisti. L'incidente è un monito per le istituzioni sanitarie a prendere atto della gravità dei casi di negligenza e a garantire che i pazienti ricevano il massimo livello di cura e sicurezza.
La storia di Stessy Gustafson è un monito per tutti noi a prendere atto della fragilità della vita umana e a chiedere sempre garanzie sulla qualità del trattamento sanitario.