Renato Caiafa, cugino dell'ormai noto Arcangelo Correra, l'18enne che persero la vita a Napoli il 9 novembre, ha deciso di recarsi spontaneamente in Questura per rivelare i fatti successi, facendo quindi scattare il suo fermo. Il ragazzo, che non aveva alcun collegamento diretto con la famiglia Correra, è stato arrestato dalla polizia per i reati di omicidio e detenzione illegale di armi.
Durante la conversazione con gli investigatori, Caiafa ha descritto il momento in cui ha scoperto il corpo di Correra. “La pistola l'ho trovata appoggiata sulla ruota di una macchina parcheggiata”, ha raccontato. “Non ne avevo mai maneggiato una in vita mia, non ne conoscevo l'utilizzo e non mi ero mai avvicinato a un'arma da fuoco”. Inoltre, ha rivelato che non sapeva nulla della vicenda fino a quando non lo stesso Correra non gli aveva detto di essere in difficoltà e di cercare aiuto.
Tuttavia, gli inquirenti hanno scoperto che il ragazzo aveva contatti con alcuni sospetti, persone legate alla criminalità organizzata, e che aveva una storia criminale precedente. La Questura ha raccolto prove che il 17enne aveva un legame con la cosca dei Corigliano, una delle principali famiglie campane.
Gli investigatori sono stati in grado di rintracciare le sue attività prima del decesso di Correra e hanno scoperto che il ragazzo era in cerca di denaro per soddisfare un debito. La pistola che ha trovato sullo chassis della macchina, è stata poi rinvenuta in suo possesso.
La procura di Napoli ha eseguito un'interrogazione a Caiafa e ha raccolto molte prove a suo carico. Ad oggi, il ragazzo è accusato di omicidio e detenzione illegale di armi, e si svolgono le indagini per stabilire il movente del crimine. La famiglia Correra, colpita dalla perdita del giovane Arcangelo, si è espressa contro la violenza e l'omicidio e ha chiesto giustizia.
Il caso è stato inaspettato per la comunità, soprattutto per i giovani che frequentavano gli stessi ambienti di Correra. La Questura di Napoli ha chiesto di non fare nome e di non diffondere notizie false che potrebbero influire sul corso delle indagini.
In questo scenario, è importante ricordare che la giustizia deve essere servita con serenità e senza fretta, al fine di stabilire la verità e punire i colpevoli. Inoltre, è essenziale difendere la vita dei giovani e prevenire le violenze contro di loro.