Si sta discutendo (di nuovo) della bravura di Meg White
È bastato il tweet di un giornalista con meno di 100 mila follower per accendere il dibattito globale. «La tragedia dei White Stripes» scriveva un paio di giorni fa Lachlan Markay citando un tweet della National Review su Seven Nation Army «è quanto grandi avrebbero potuto essere se solo avessero avuto una batterista vagamente decente. Sento già i tanti “ma amico, è un suono costruito volutamente così”. Spiace, ma Meg era terribile e non esiste band al mondo che migliori con un batterista di merda».
Non è certo un punto di vista nuovo. Per anni s’è dibattuto sul ruolo di Meg White nei White Stripes, sul suo stile primitivista, sul fatto che la mancanza di efficienza tecnica abbia influito positivamente o negativamente sulla musica del duo. Giungendo alla conclusione che…