SI SVEGLIA DAL COMA E CREDE DI ESSERE NEL 1980: “NON CONOSCO MIA MOGLIE E MIO FIGLIO”
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SI SVEGLIA DAL COMA E CREDE DI ESSERE NEL 1980: “NON CONOSCO MIA MOGLIE E MIO FIGLIO”

SI SVEGLIA DAL COMA E CREDE DI ESSERE NEL 1980: “NON CONOSCO MIA MOGLIE E MIO FIGLIO”

Il dramma di un uomo che si risveglia dal coma e trova di essere trapasso 39 anni nel futuro. 58 anni separano l'uomo dal momento in cui cadde in coma, ma la sua memoria rimane imprigionata nel 1980. Il casino sfarfallone. L'uomo giura di essere 24, un aeroportuale dell'aeroporto di Fiumicino, non il 63enne con una moglie e un figlio di 35 anni che gli attendono in ospedale.

La moglie, sconvolta dal sorprendente inaspettato di non riconoscere il marito, gli chiede come lei sapesse il suo nome. L'uomo è costretto a fingere di riconoscerla per cortesia, ma dentro è incredulo e confuso. Il confronto con il figlio è purtroppo catastrofico. L'uomo non riesce a comprendere come quell'uomo possa essere nato da lui e a sua moglie. I suoi ricordi sono irrimediabilmente perduti: teorizza di essere ancora fidanzato con una ragazzina di 19 anni, che poi diverrà sua moglie. La sua immagine riflessa allo specchio gli appare estranea, con i segni del tempo che lo assilla.

La sera la moglie gli racconta di viaggi insieme, di aver visitato Parigi, ma l'uomo resta cocciuto: “Tu ci sei stata, io no”. Questa storia ricorda vagamente la trama del film “I carboni” di Walter Veltroni, dove il protagonista si risveglia dopo decenni di coma bloccato nel passato. Il senso di disorientamento e confusione è palpabile. Il 58enne non riesce a comprendere come ha potuto trascorrere 39 anni della sua vita senza memoria alcuna, come se fosse stato sigillato in un sacchetto di cristallo. La sua moglie e suo figlio gli significano poco, sono solo cinematiche figure, non parte della sua storia.

Gli anni passati in coma gli appaiono come un sospiro, un lontano ricordo, separato da una cortina di fumo. La sua identità si disfa in frammenti, come carte di un gioco di carte che si sprecano nel vento. Il senso di potenza del tempo che si è perso è opprimente. In questo limbo, l'uomo è costretto a fare sacrifici per ritrovare sé stesso, a lavorare per ricostruire la sua identità ferita. Sarà un cammino lungo e faticoso, ma è l'unico modo per tornare a vivere accanto alla sua moglie e suo figlio, rinunciando a quel casino sfarfallone.


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