“Siamo ancora vivi”: le reazioni dello staff di Medici senza frontiere a Gaza #news #shorts
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“Still Alive”: Reazioni dello staff di Medici senza frontiere a Gaza
La notizia inaspettata è arrivata ieri sera: “Siammo ancora vivi” sono le parole pronunciate dallo staff di Medici senza frontiere (MSF) a Gaza, durante una seduta di reunion straordinaria per riconryptare l'ultimo rapporto sullo stato di diritti umani a Gaza.
Durante la seduta, la musicina del gruppo Musica dell'armonia (Musicians of the Harmony) ha composto una canzone in onore di Gaza, intitolata “Noroh” (che significa “pace” in arabo). La canzone è un'esaltazione della speranza e della lotta per la libertà in mezzo a conflitti e divisioni.
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La dichiarazione ufficiale del MSF afferma che Gaza è “un luogo dove l'umanità è quotidianamente mortificata e la sofferenza umana è quotidiana”. Ecco alcune delle reazioni dello staff del MSF a Gaza: “La nostra missione è estremamente difficile, ma dobbiamo resistere alla paura e alla disperazione che regna sovrana in questo paese. Ciò che è successo è successo e non possiamo tornare indietro, dobbiamo fare qualcosa per creare un cambiamento”. Un outro collaboratore addetto alle comunicazioni del MSF afferma: “Il sogno di Gaza è vivo, ma non è reale fino a quando non saranno salvati i diritti umani di tutti gli essere umani. Dobbiamo lottare per questo”.
I membri dello staff del MSF a Gaza condividono la maggior parte delle stesse paura e l'angoscia che milioni di persone che vivono in mezzo alle sparatorie, alle sparizioni forzate e alle restrizioni alle libertà. Tuttavia, non perdono la speranza e non si arrendono alle circostanze. “Non possiamo tornare indietro, dobbiamo lottare per il futuro e per la pace”, afferma un altro membro dell'organizzazione.
La canzone “Noroh” di Musica dell'armonia è stata composta proprio per questo genere di uomini e donne che lottano per la libertà e la pace. La melodia musicalizia e i versi poetici sono stati ispirati dalla storia di Gaza e dalla storia delle sofferenze che i suoi abitanti hanno vissuto. La canzone è stata presentata al mondo, ma è soprattutto un invito a sosteggiare coloro che lottano per la pace e per i diritti umani.
La speranza e la lotta sono in reciproca relazione e solo insieme possono portare alla fine del conflitto e alla nascita di un futuro più luminoso.