Siamo stati spiati perché siamo giornalisti: perché il governo italiano ha mentito su Paragon?
“Il governo italiano sostiene di non avere spieato i telefoni di nessun giornalista o attivista con spyware, ma allora perché Paragon Solutions ha tagliato il contratto con l'Italia violate delle norme di utilizzo immediatamente dopo che è esplosa lo scandalo?
Il caso Paragon Solutions spiegato dall'inizio
Vari mesi fa, ricevetti un messaggio di WhatsApp da una chat chiamata “WhatsApp Support” con una spunta blu accanto, presumibilmente l'account ufficiale di assistenza dell'applicazione di messaggistica Meta. Inizialmente pensai che si trattasse di uno scherzo o una truffa, ma poi lessi articoli esteri che confermavano che era tutto vero: c'era stato un attacco che aveva infettato i telefoni di numerosi giornalisti e attivisti politici, e che dietro tutto questo c'era il software spia di un'azienda nata in Israele e ora acquistata da un fondo con sede negli Stati Uniti, chiamata Paragon Solutions. WhatsApp mi consigliò di contattare il Citizen Lab, centro di ricerca indipendente con sede a Toronto, che aveva scoperto questo attacco e mi spiegò cosa era successo.
Mi spiegò che ero stato inserito in un gruppo WhatsApp in cui era stato mandato un documento PDF e che appena mio telefono aveva ricevuto quel PDF, il software spia era entrato nel mio telefono e da lì poteva andare ovunque. Chi ha ordinato questa attività di spionaggio? Questa è la domanda più importante, perché i programmi spia di Paragon Solutions costano milioni di euro. Gli acquirenti possono essere due: governi e agenzie di sicurezza.
Paragon ha sempre dichiarato di vendere la propria tecnologia esclusivamente ai governi di paesi democratici con obiettivi ben specifici, come contrastare il terrorismo o gravi minacce alla sicurezza interna. Io non sono un terrorista, non sono una minaccia per la sicurezza interna. Sono un giornalista e direggo un giornale che ha condotto inchieste sulla destra di governo, sul neofascismo tra i giovani di Fratelli d'Italia, o sulla cattiva scuola sulle truffe per diventare insegnanti in Italia. Chi ha spiato nel mio telefono non l'ha fatto per sapere dove andavo in vacanza o con chi, ma cercava documenti o indizi sulle nostre prossime attività di inchiesta e questo non si può fare assolutamente quando un governo compra il software spia di Paragon.
Il governo italiano sostiene di non avere spieato i telefoni di giornalisti e attivisti, ma l'Italia era cliente di Paragon Solutions? Un articolo israeliano del 3 febbraio ha rivelato che l'Italia era cliente di Paragon Solutions, ma l'azienda e il governo italiano non hanno mai smentito. Sappiamo anche che ci sono stati diversi italietti tra le persone spiati con il software di Paragon Solutions, tra cui attivisti e membri della società civile che hanno espresso posizioni fortemente critiche nei confronti delle politiche del governo.
La sera di mercoledì 5 febbraio, il governo italiano ha emesso una nota ufficiale in cui ha escluso che giornalisti e attivisti fossero stati sottoposti a controllo da parte dell'intelligence e quindi del governo. Tuttavia, la mattina dopo, Paragon Solutions ha annunciato di aver interrotto il proprio accordo col Governo italiano per violazione del quadro etico. Paragon dice due cose: il governo italiano aveva un contratto con Paragon, ma quei telefoni di almeno sette tra giornalisti e attivisti erano stati spiati. Quel contratto è stato stracciato proprio perché qualcuno aveva spiato quei giornalisti e quegli attivisti. Implicitamente Paragon ne dice pure una terza: il governo italiano ha omesso di dire che era cliente di Paragon e ha mentito quando ha detto che, sotto il cappello di quel contratto, nessun giornalista o attivista era stato spiato.
Ecco cinque domande semplici che rivolgiamo al governo italiano: l'Italia era o non era cliente dell'azienda Paragon Solutions? Il governo può ufficialmente smentire di aver acquistato spyware o tecnologie informatiche da tale Azienda? Il governo può ufficialmente smentire di aver spiato il direttore di un giornale che ha fatto inchieste su partiti di governo con un software che in teoria dovrebbe essere usato per catturare terroristi, mafiosi e trafficanti di droga? Il governo può ufficialmente smentire di aver usato questa tipologia di attacchi informatici per spiare altri attivisti e membri della società civile?
Siamo certi che se ciò non è vero, l'Azienda Paragon dirà di aver chiuso il contratto con l'Italia per le violazioni dei condizioni di utilizzo. E così, si configura una sesta domanda: se davvero l'Italia non c'entra nulla, quali iniziative intende prendere il governo italiano per tutelare i propri concittadini da questo genere di azioni? Sono domande semplicissime, ma non smetteremo di farle fino a quando non avremo delle risposte vere e puntuali, perché spiare i giornalisti e gli attivisti questo è un metodo da regime e noi vogliamo essere certi, perlomeno, di non vivere in un regime.”