Sicurezza sul lavoro, Calderone ai sindacati: “Lavorare insieme, su questi temi non ci si divide”
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Sicurezza sul lavoro, Calderone ai sindacati: “Lavorare insieme, su questi temi non ci si divide”

Sicurezza sul lavoro, Calderone ai sindacati: “Lavorare insieme, su questi temi non ci si divide”

Ecco la trasposizione del testo in italiano:

“Sicurezza sul lavoro, Collerone ai sindacati: Lavorare insieme, non ci si divide. Buongiorno a tutti, il presidente dell'Istituto Nazionale per l'Assicurazione Sociale contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), Fabrizio Dacierno, il consiglio di amministrazione, tutti i componenti del collegio dei revisori del comitato di indirizzo e vigilanza, tutte le autorità presenti, i colleghi di governo, a nome del governo, per la delega che mi è stata conferita dalla presidentessa del consiglio, . Grazie, presidente, per questa relazione e soprattutto per l'ultimo messaggio finale, che è estremamente importante e si collega a tutti quei ragionamenti che dobbiamo fare insieme per far sì che i luoghi di lavoro siano dei luoghi di lavoro sicuri.

Ieri ho partecipato all'evento organizzato dall'Agenzia del Lavoro Nazionale (AMIL) in ricordo della giornata nazionale dedicata alle vittime di infortuni sul lavoro. Saluto il presidente che è qui presente e in quel contesto, ho detto che è sempre difficile parlare di azioni di risultati quando il nostro obiettivo è quello di ribadire che anche una sola vita persa è una sconfitta, perché siamo spesso abituati a ragionare in termini di numeri, come quelli che ci sono gli infortuni, come ha detto giustamente il presidente nella sua relazione, che ha dato conto della attività dell'Istituto, del numero delle denunce di infortunio che arrivano all'Istituto, dei casi accertati e delle morti sul lavoro accertate, ha dato conto anche dei fenomeni che noi stiamo osservando e che sono estremamente complessi, ma che devono essere collegati anche a tutte le fasi in cui la nostra società si sta riposizionando in termini di transizioni lavorative.

Io credo che sia fondamentale che nelle riflessioni di tutti quanti noi, le riflessioni che facciamo oggi, a fronte di una relazione annuale 2023 dell'Istituto, mettano in evidenza quanto si fa oggi per prevenire, curare e soprattutto per evitare che avvengano altre situazioni delicate nei luoghi di lavoro. Bisogna comprendere qual è il nostro obiettivo, qual è la nostra missione e soprattutto in che modo vogliamo procedere.

Io credo che prima di tutto il termine più importante sia quello di prevenire, perché prevenire vuol dire arrivare prima e non arrivare invece un momento dopo che sono successi fatti dolorosi. Prevenire vuol dire lavorare per diffondere la cultura della prevenzione, la cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, ma io dico che prima di tutto deve essere un investimento. Proporre alle persone ai nostri cittadini il concetto della vita sicura, però se noi guardiamo a questo tema è quello della vita sicura, allora comprendiamo i tanti luoghi dove la nostra vita si svolge dove noi costruiamo anche le relazioni, pensiamo alle nostre case, pensiamo a quelle case in cui spesso i nostri familiari corrono dei rischi, perché magari si sottovalutano quei rischi e voi sapete che in ambiente domestico spesso invece gli infortuni sono assolutamente importanti proprio per effetto di quella che è la sottovalutazione o la disconoscenza.

Poi passiamo alle nostre scuole, ai luoghi dove noi formiamo i giovani e formiamo i lavoratori del futuro, abbiamo fatto una scelta abbiamo fatto una scelta assolutamente condivisa e sostenuta a livello trasversale, quella di mettere in protezione i nostri ragazzi e il personale docente non docente delle scuole di ogni ordine e grado, perché era importante prima di tutto avere dei luoghi di formazione sicuri e poi era importante portare la cultura della sicurezza all'interno dei nostri plessi scolastici e io credo che sia importante investire su questo.

Sostenere anche il disegno di legge che farebbe fare sì che l'investimento sia ancora più caratterizzato sul fronte della trasmissione della conoscenza con l'insegnamento dei fondamenti e del diritto del lavoro e con l'insegnamento della salute e della sicurezza sul lavoro della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ma io credo che sia importante sottolineare il fatto che molto spesso noi ai nostri ragazzi pensiamo di trasferire delle nozioni quando invece forse soprattutto su una materia così delicata e così impattante nella nostra vita quotidiana e personale il valore della testimonianza e quanto di più significativo di più emblematico e efficace io credo che l'INAIL debba fare, cioè, adoperarsi affinché questa testimonianza poi diventi un progetto in cui coinvolgere chi ha subito un infortunio, chi può testimoniare con la propria voce e anche a volte con la rappresentazione fisica di quei che sono le conseguenze di un infortunio.

Questo vuol dire oggi dover riprendere il filo riannodare il filo della propria vita e soprattutto andare a ricostruire un futuro in cui il lavoro sia ancora centrale. Il tema dell'inserimento lavorativo delle persone diversamente abili, degli infortunati sul lavoro è un tema che deve coinvolgere tutti quanti noi al di là di quelle che sono le previsioni della legge 68 del 1999 che comunque ha come spirito proprio quello dell'inserimento lavorativo mirato. Io credo che sia importante ancora di più che tutti quanti noi ci impegniamo affinché la cultura del Lavoro interessi anche quelle aziende che ancora invece interpretano quelle che sono le riserve di legge a favore delle persone con disabilità come una tassa e non come un'opportunità.

Io credo e sono fortemente convinta del fatto che tutti quanti noi siamo destinatari e depositari di diversi talenti che dobbiamo poter esprimere e questo credo che sia uno degli elementi della missione del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali mettere insieme lavoro mettere insieme politiche sociali vuol dire avere una visione attenta e soprattutto umana di quelle che sono oggi le tante fragilità con cui ci dobbiamo confrontare insieme alla prevenzione noi dobbiamo saper formare le persone dobbiamo saper formare gli imprenditori e formare i lavoratori e le lavoratrici una formazione vera l'ho detto ieri lo ripeto oggi no ai diplomifici no a quei quei certificati di superamento di corsi di formazione che non rappresentano invece un'effettiva competenza e soprattutto un'effettiva conoscenza.

Nel mondo del lavoro che è in profonda trasformazione, il mondo del lavoro che oggi è interessato dalle trasformazioni sia in senso di transizione sia in senso di digitalizzazione, abbiamo un nuovo modo di lavorare che viene anche da quelle che sono le esperienze che abbiamo fatto durante la pandemia. Mi è colpita una slide quella proiettata durante la relazione del presidente in cui si fa rilevare che la maggior parte delle malattie professionalì sono legate a problematiche muscoloseriche e quindi anche tutta quella che è la prevenzione deve tener conto che sta veramente evolvendo non solo il nostro modo di lavorare ma in questo contesto devono certamente anche cambiare tutte quelle che sono le articolazioni e anche le definizioni per esempio delle nostre postazioni di lavoro, soprattutto quando quella postazione di lavoro è una postazione di lavoro domestica, perché magari si fa lavoro smart e lavoro smart nato in pandemia è cresciuto al di là di quelle che sono le previsioni della legge 81 del 2017 ha fatto sì che ci adattassimo alle situazioni e ai contesti delle nostre case che non sono certamente adeguate per una prestazione lavorativa prolungata nel tempo.

Abbiamo fatto degli interventi importanti sul fronte dei controlli, abbiamo aumentato il numero degli ispettori, ne è stato dato conto, abbiamo fatto una scelta che io rivendico perché l'ho voluta fortemente, quella di togliere il blocco alle assunzioni degli ispettori dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni di Previdenza e di Facciata (INAIL) soprattutto per l'INAIL ho fatto una valutazione l'abbiamo fatta tutti insieme che era legata alla preoccupazione di disperdere delle competenze importanti che sono quelle che ha il personale ispettivo dell'Istituto, che ha una capacità di valutazione anche della rischiosità effettiva di quell'attività che altri corpi ispettivi magari non hanno perché sono caratterizzati e finalizzati al contrasto di altri fenomeni.

Allora con un corpo ispettivo che era arrivato ad avere meno di 200 unità non si poteva fare diversamente e non dovevamo fare diversamente. Credo che la scelta adottata in passato da altri governi, invece di considerare come esaurimento i ruoli ispettivi di Inss noff assume fosse assolutamente sbagliata proprio per le motivazioni che ho appena esposto. Credo che invece sia estremamente importante valorizzare la capacità che oggi abbiamo e che dovremmo avere ancora di più in futuro di mettere in relazione tutti i nostri corpi ispettivi di informazioni per poter rendere ancora più efficace l'azione di controllo per questo abbiamo voluto che su temi così importanti come il contrasto al lavoro sommerso e il contrasto e la lotta al caporalato in agricoltura fossero coinvolti sia l'Inps che l'INAIL che l'ispettorato nazionale del lavoro, ma per quanto riguarda il comparto dell'Agricoltura, così saluto il ministro Lollobrigio ma anche il ministro Schillaci e il viceministro Bellucci, ma il tema poi c'è è anche quello di fare in modo che per esempio il nucleo tutela dei Carabinieri o il la Guardia di Finanza possano darci le loro competenze possano mettere a disposizione le loro banche dati per quello che deve essere un'azione complessiva che non possiamo fare certamente pensando di sottoporre a controllo fisico ogni azienda italiana con quelle che sono le attuali forze del nostro personale ispettivo.

Ecco dove la , la conoscenza, l'informazione invece ci possono essere estremamente utili. Certamente dobbiamo anche lavorare in termini di compliance l'ha detto bene il presidente del CNEL, il nostro compito è quello di valorizzare le aziende virtuose, le aziende che investono in lavoro sicuro che investono soprattutto in tutte quelle tecnologie che consentono di migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle persone e allora mettere a disposizione 500 milioni dei bandi Easy oppure lavorare affinché tutte quelle risorse che oggi l'Istituto ha a disposizione siano focalizzate, da un lato per informare e formare lavoratori e lavoratrici, dall'altro per sostenere dei percorsi e degli investimenti per migliorare la qualità del lavoro in Italia e consentire anche alle Aziende che fanno sacrifici per mantenersi nel solco della legalità di essere accompagnate e sostenute. Ecco dobbiamo pensare a qualcosa che nasce proprio per sostenere quelle aziende ma soprattutto sostenere quel che un percorso di qualificazione delle imprese che viene fatto proprio in un settore delicato come quello dell'edilizia e che come applicatività delle norme del testo unico sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro siano delle norme effettive che hanno una ricaduta effettiva.

Io guardo i rappresentanti delle parti sociali delle associazioni sindacali e dico: Dobbiamo lavorare insieme io ho assunto un impegno e questo impegno voglio assolutamente portare avanti perché su temi così importanti non ci si divide ma invece si cerca di mettere a fattore comune tutte le energie e soprattutto le competenze. Certamente per gestire questi temi ci si deve anche rapportare al tema delle sanzioni, noi non abbiamo fatto sconti su questo e anzi in taluni casi non abbiamo avuto timore di reintrodurre reati penali come quello di somministrazione illecita di manodopera perché perché era uno dei reati che stava nelle previsioni dei report ispettivi dei report delle attività ispettive stava assumendo delle proporzioni importanti e allora ecco che tutto questo vuol dire avere attenzione perché la doove si applicano scorrettamente i contratti è il luogo dove si può rischiare di avere invece come dire una sottovalutazione di tutte quelle che sono le altre norme e le altre regole e io credo che invece dovremmo lavorare ancora di più sulla qualità dei contratti. Saluto il presidente del CNEL perché sappiamo perfettamente di avere un lavoro importante da fare insieme. Qual è il futuro dell'INAIL? Credo che l'abbia bene delineato a nome del consiglio di amministrazione della struttura. Grazie anche al direttore generale e al presidente del CNEL per la loro attenzione e la loro partecipazione a questo evento”.


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