Silvestri: “Sulla cultura non mettete una lira perché risveglia le coscienze”
Ecco la traduzione del testo in italiano, suddiviso in paragrafi:
La cultura non è un tema su cui spendere soldi, perché risveglia le coscienze. Grazie, Presidente, ricordo che all'epoca non era ancora ministro e aveva espresso concetti importanti. La cultura risveglia le coscienze e ciò spiega perché su questo decreto non è stata spesa una lira. Le coscienze di questo paese devono essere risvegliate per comprendere il disegno completo politico di questo governo, che va dalla legalità all'ambiente, ai trasporti, alle infrastrutture e alla vendita di queste ultime, che potrebbe portare a una caduta drastica.
Il governo vuole tenere a tacere le coscienze e ciò è dimostrato dall'intervista del ministro Giuli, che ha espresso concetti importanti sulla sostenibilità ambientale e la cultura, parlando di un cambio di paradigma concettuale. Il ministro ha detto che è arrivato il momento di creare senso e valore nella realtà in cui viviamo, senza consumarla solo per il presente.
Tuttavia, il governo ha firmato il salvataggio di Milano, un esempio di speculazione in questo paese. Il ministro ha detto che il privilegio della maggioranza finisce dove cominciano i diritti delle generazioni future, che potrebbero ereditare le macerie della nostra insipienza.
Sono stato sconcertato dall'uso delle parole del ministro, che ha detto che le future generazioni sono state stuprate fisicamente e che ha abolito il reddito di cittadinanza, su cui contavano molte famiglie. Sono stato sconcertato anche dalle parole degli esponenti della maggioranza, che hanno detto che la cultura è il petrolio d'Italia.
Il nostro paese viene descritto negativamente in ambito internazionale, non solo per le bellezze e i risultati culturali, ma anche per le vicende di inchieste, come ad esempio quella del sottosegretario che è stato costretto a dimettersi grazie alla mozione del MoVimento 5 Stelle.
Il governo Meloni ci fa sapere pubblicamente delle sue vicende sentimentali, ma questo è il livello culturale che stiamo esprimendo. Il ministro della cultura è stato in TV a chiedere scusa alla moglie, utilizzando i mezzi della RAI per farlo, ma a chi se ne frega delle vicende sentimentali?
Abbiamo provato a dare contributi importanti al decreto e a mettere emendamenti importanti, come ad esempio quelli sui giovani e le librerie, ma sono stati bocciati. È chiaro che leggere e informarsi è un problema per questo governo.
Chiedo di non disturbare la maggioranza con queste proposte, ma ciò è impossibile in Parlamento. Il ministro ha espresso concetti importanti sull'essere di passaggio, sulla responsabilità del pensare e dell'agire in conformità del nostro essere. Speriamo che questo essere di passaggio duri meno possibile, perché i danni che stiamo lasciando a questo paese ci ricorderemo per molto tempo.
