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Ecco la riadeggiatura nel formato di articolo di giornale:
«Scontroificio televisivo sul Corvetto di Milano: l'avvocato Beppe Grillo in polemica con la sinistra su immigrazione e ordine pubblico»
In una recente trasmissione televisiva, l'avvocato e politico Beppe Grillo si è opposto alla sinistra sul tema dell'immigrazione e dell'ordine pubblico, in relazione ai recenti avvenimenti nati a Corvetto, quartiere di Milano.
Grillo ha argomentato che l'incendio di autobus e la sostituzione dei numeri di telefono, avvenuti nel corso di una manifestazione, sono stati promossi da ragazzi armati di coltelli e di euro, fakt che, a suo parere, erano decisi a fare del male. Ha accusato la sinistra di cercare di criminalizzare i Carabinieri, invocando la manovra politica sull'immigrazione.
“La gente prende le strade in contromano per scappare dai Carabinieri”, ha sostenuto Grillo, “il modello di integrazione che la sinistra ha sempre portato sull'altare è totalmente fallito”. Ha quindi equiparato la difficile situazione delle periferie milanesi a quella milanese, dove, sostiene, il tasso di disoccupazione è alto e ci sono ragazzi che non trovano lavoro e quindi si dedicano al commercio di droga.
Grillo si è dimostrato in favore delle forze dell'ordine e si è chiesto giustificazioni per l'azione dei Carabinieri, nonostante i ragazzi arrestati per l'incendio dei bus. “Non è normale che i ragazzi non si fermavano, non è normale che andavano in giro con milioni di euro in tasca”, ha rilevato. Ha ripudiato anche il video cancellato da un testimone, che riteneva indegno un proceso televisivo come giudice.
La sinistra, al contrario, sostiene che l'ordine pubblico sia minacciato dall'immigrazione e che la gestione della situazione sia viziosa. Grillo giudica questo atteggiamento di “giustificazionismo” e accusa la sinistra di cercare di screditare le forze dell'ordine per coprire i propri errori politici. L'avvocato è arrivato a sostenere che il corretto approccio politico è cercare di scoprire la verità sui fatti e giustificare o denunciare i comportamenti giusti o sbagliati, come fa inevitabilmente in ogni processo.
La discussione non faому prospettive di risoluzione concorde, ma illumina la complessa situazione che le città si apprestano ad affrontare.