SIMONA CINA', UN CASO PREGNO DI DUBBI IRRISOLTI
La puntata di “Incidente probatorio. Cronache d'estate” si concentra sul caso di Simona Cinà, una ragazza di 20 anni morta misteriosamente in una piscina di una villa a Bagheria, vicino a Palermo, durante una festa notturna. La famiglia della vittima ha richiesto tutti gli esami tossicologici, in particolare per quanto riguarda le droghe sintetiche.
Gli ospiti della trasmissione discutono delle possibili cause della morte di Simona e delle incongruenze nella ricostruzione degli eventi. Il dottor Callipo, presidente nazionale dell'Osservatorio Violenza e Suicidi, sottolinea l'importanza di aspettare i risultati degli esami tossicologici per comprendere cosa sia successo. Il dottor Spoletti, criminologo, ipotizza che la morte possa essere stata causata da una sostanza come il GHP, una droga detta “dello stupro” che può rendere una persona inerte e disorientata.
L'avvocato Lombardi, che rappresenta la famiglia di Simona, sottolinea l'importanza delle testimonianze dei ragazzi presenti alla festa e della ricostruzione degli eventi per capire cosa sia successo. La dottoressa Mammoliti, criminologa e psicologa clinica, suggerisce che la soluzione potrebbe essere più semplice di quanto si pensi e che non si debba sottovalutare la possibilità di un malore improvviso.
Marco Gullà, corrispondente a Palermo, ha intervistato un amico di Simona che doveva partecipare alla festa ma non è potuto andare a causa di un problema di salute. L'amico ha detto che la festa era tranquilla e che Simona era allegra e non dava segni di squilibrio o di essere ubriaca.
L'avvocato Mario Bellavista, che rappresenta la famiglia di Simona, ha dichiarato di non voler sbilanciarsi in attesa dei risultati degli esami tossicologici e che si aspetta di avere maggiori certezze.
La trasmissione si conclude con la promessa di tornare sul caso di Simona Cinà non appena saranno disponibili nuove informazioni e con la speranza di poter capire cosa sia successo a questa giovane donna.
