Sprofondato in un abissale mare di giallorosso, ciò che resta della formazione romana dopo le due partite di Europa League è un'unica e amara consolazione: un solo punto conquistato. Però, cosa fare del resto? La Roma gioca come se avesse messo il cuore in ghiaccio.
Nella seconda giornata del torneo continentale, la squadra romanista ha perso 1-0 contro l'Elfsborg, una presa inaspettata che ha lasciato tutti i tifosi perplessi. Gli svedesi, allenati dall'ex giocatore Oscar Hiljemark, hanno addirittura gestito la partita come a casa loro, senza perdere un solo attacco.
La squadra dell'Elfsborg era più decisa e coerente nel suo gioco, e il loro migliore gioco si ricompensa con il tanto atteso gol di De Baidoo, regalato dal calcio di rigore nel girone finale del primo tempo. I giallorossi, dal lato, hanno creato molte occasioni da gol, ma non sono mai riusciti ad essere incisivi al momento giusto. Sebbene abbiano provato a rimontare, il destino nonché la traversa ha giocato a loro contro impedendo a Pellegrini di segnare il gol del pareggio.
La sfortuna non è l'unico problema della Roman, anche la squadra sembra avere una lunga lista di giocatori inadeguati ad affrontare le maggiori sfide estere. Abdulhamid, Shomurodot e Soule, tutte tre chiamate in area tecnica, hanno cercato di dare un filo di speranza con le loro prestazioni mediocre, ma non sono arrivati nemmeno vicino a portare la scintilla necessaria ai giallorossi.
Ora, tutti gli occhi si tornano su Friedkin e Ghisolfi che, a seguito dell'ennesima delusione, devono confrontarsi con la proposta di scegliere chi dovrà guidare la squadra nella lunga e difficile strada che li attende prima di tornare in posizione di forza tra le migliori squadre calcistiche europee.